S.Croce, tre serate con la rassegna ‘Primo tempo’

23 marzo 2016 | 11:20
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S.Croce, tre serate con la rassegna ‘Primo tempo’
S.Croce, tre serate con la rassegna ‘Primo tempo’
S.Croce, tre serate con la rassegna ‘Primo tempo’

E’ stata presentata pochi minuti fa, in consiglio regionale a Firenze, la rassegna teatrale ‘Primo Tempo’ che coinvolgerà il teatro Verdi di Santa Croce. Presente, insieme al sindaco Giulia Deidda anche la consigliera regionale Alessandra Nardini e Renzo Boldrini, direttore Giallo Mare Minimal Teatro.

Primo appuntamento il 2 aprile per il nuovo concerto di Cecco e Cipo e il 15 aprile, in prima regionale di Moni Ovadia e Alessandro Nidi lo spettacolo concerto ‘Il Nostro Enzo…ricordando Iannacci’. L’ingresso gli spettacoli sarà di 10 euro, sempre con inizio alle 21,15.
La programmazione di Primo Tempo prevede un cartellone dedicato al cosiddetto ‘Teatro d’Innovazione’, che attraverso vari generi prevede tre proposte di appuntamento.

Il programma
Primo tempo debutta sabato 2 aprile proprio con il duo toscano più amato dal pubblico giovane, Cecco e Cipo, al secolo Simone Ceccanti e Fabio Cipollini, ospitini alla presentazione di stamani, che portano a Santa Croce sull’Arno una tappa del fortunato tour ‘Flop’, il nuovo album pubblicato dopo il clamoroso successo di ‘Vaccaboia’. I due cantautori empolesi, lanciati da X Factor, hanno rapidamente creato un’attenzione per il loro sound fresco e originale, che sembra ispirarsi in chiave contemporanea a poeti del pentagramma come Rino Gaetano.
Venerdì 15 aprile in prima regionale appuntamento fra teatro e musica con Moni Ovadia, accompagnato al piano dal compositore Alessandro Nidi con lo spettacolo Il nostro Enzo ricordando Jannacci. Moni Ovadia, amico e collega, del grande cantautore milanese, in questo spettacolo attraversa con il suo stile inconfondibile di performer il cuore della vita e dell’opera di Jannacci a sua volta cantante, mitico il suo sodalizio con Giorgio Gaber, attore con Dario Fo, autore e cantante di brani come Vengo anch’io ed El portava i scarp del tennis, Ho visto un re, Quelli che …Uno spettacolo che mette a confronto due grandi artisti, in un dialogo di grande spessore emozionale e poetico.
Il terzo appuntamento di Primo Tempo è con la produzione ‘4/11/1966: diluvio universale’, lo spettacolo coordinato artisticamente da Giallo Mare Minimal Teatro e incentrato intorno ai temi legati al centenario dello scoppio Prima Guerra Mondiale, è il frutto dei risultati scenici dei percorsi laboratoriali realizzati nel territorio dalla compagnia residente ed ispirati al cinquantenario dell’alluvione del 1966. Previste due repliche, la prima il 18 maggio è con il laboratorio dell’Itc Cattaneo di San Miniato coordinato da Maria Teresa Delogu; la seconda il 19 maggio, con la scuola di Teatro Achab condotto da Tommaso Taddei e Carlo Salvador di GogMagog.

“E’ fondamentale incentivare la cultura e lavorare su ambiti diversi come in questo caso con musica e teatro. Mi piace moltissimo tra l’altro che ci si rivolga ai giovani e agli studenti con una serie di proposte in orario mattutino. E’ uscendo dai circuiti tradizionali che continuiamo a mostrare quanto la Toscana sia viva da un punto di vista sociale e culturale”, ha dichiarato la consigliera regionale Nardini. Renzo Boldrini ha invece sottolineato il valore culturale dell’iniziativa: “Questa rassegna rappresenta un segmento di un vero e proprio presidio culturale. E plaudo alla lungimiranza di chi ha lavorato negli anni perché questo si concretizzasse perché se è vero che la cultura costa, posso garantire che l’ignoranza costa molto di più. Non a caso il Teatro Verdi lo scorso anno ha staccato più di 9mila biglietti per un totale di presenze, compresi laboratori ed altre iniziative, almeno doppio. Questa rassegna, che propone spettacoli di straordinaria qualità, ha un biglietto di ingresso a soli 10 euro perché l’obiettivo è chiaro: diffondere cultura”.
“Per il Verdi questo è un anno speciale, sono infatti trent’anni dalla sua riapertura – ha ricordato il sindaco Deidda – Questo straordinario contenitore culturale è una ricchezza di tutto il territorio, tant’è che, nonostante le difficoltà, non abbiamo tolto 1 euro dal bilancio agli investimenti per la cultura. Ci rivolgiamo ad un pubblico diverso con spettacoli che siano anche innovazione e sperimentazione e che sappiano svolgere il ruolo di coesione sociale”.