


Il cibo buono, sano, vicino, praticamente sotto casa, anzi, sotto i loggiati: quelli di Piazza della Repubblica. Tutto questo è il Mercatale di San Miniato, appuntamento fisso della terza domenica di ogni mese dalle 8,30 alle 13. Incontro rinnovato anche questa mattina fra i tanti accorsi comprare un po’ di verdura e magari concedersi anche qualche sfizio locale, dai salumi di cinta al miele, dai prodotti caseari e il latte crudo ai fiori con i loro profumi, dalle marmellate ai sughi alle uova. Fino al vero protagonista di questa mattina, 20 marzo: l’hamburger di maiale dell’azienda Il Tufo, al cui assaggio davvero in pochi diniegano, camminando dietro il colonnato. Tutti prodotti rigorosamente a filiera corta. “Qui fra noi, il più lontano è di Fauglia” scherza Alberto Bellesi, presidente dell’associazione del Mercato della Terra di San Miniato, che riunisce i venti priduttori sanminiatesi. “Presidente, ma soprattutto produttore d’olio. Qui siamo tutti produttori” precisa “proprio per questo è nato questo mercato, spesso unica risorsa di chi non ha grandissime aziende agricole e non vuole sottostare ai prezzi imposti dall’agricultura intensiva senza per questo vessare i consumatori”. Un gran lavoro, ma anche una grande soddisfazione. “Ormai c’è una clientela fissa che ci conosce e che si è fatta una cultura su questi prodotti” continua Bellesi “Sanno che facendo un giro per le campagne qui vicine può vedere da dove arriva il latte che beve, dove sono gli olivi di chi gli vende l’olio, gli ortaggi. Se si pensa poi a prodotti di nicchia o di alta qualità questo genere di iniziative è l’unica possibilità per chi produce: un olivo del sud, senza scomodare l’estero, produce come 4-5 delle nostre piante in Toscana. E’ ovvio che l’unico modo per garantire un mercato a prodotti come quelli del nostro territorio è puntare sulla qualità, più che sulla quantità. E sulla filiera corta”. E se poi si guarda alla maggior parte dei produttori che compongono il mercato, infatti, sono di San Miniato. Proprio dal comune e dall’assessorato alle attività produttive, oggi guidato da Giacomo Gozzini, in collaborazione con la locale condotta Slow Food ed i primi produttori interessati, nacque l’idea di strutturare un appuntamento fisso che permettesse alle piccole imprese locali di vendere direttamente ai consumatori. Questi ultimi, non necessariamenti solo del luogo. Nei mesi primaverili ed estivi, infatti, molti sono gli stranieri che è facile scovare fra i banchi del Mercatale. “Sono i più cuoriosi, e molto più attenti degli italiani” ci confessa uno dei produttori sotto i loggiati, che ospitano questa manifestazione dal 2009. “Ben 7 anni di cibo buono, pulito, giusto, secondo i nostri tre principi” spiega Lucia Alessi, presidente della condotta di San Miniato. “Un cibo che punti sull’accorciamento e la sostenibilità dei prodotti, sulla giustizia sociale e la manutenzione del territorio, elemento al quale troppo spesso non si pensa ma che incide moltissimo sulla tenuta delle nostre colline”. (ndm)