





Assemblea sulle antenne assai movimentata ieri sera, 7 marzo, alla scuola primaria di Montecalvoli. La consulta, riunitasi con all’ordine del giorno sull’abbandono dei rifiuti e lo spostamento dell’antenna finora situata sul vecchio serbatoio dell’acqua in centro al nuovo sito del cimitero, ha finito per occuparsi solo di quest’ultima, a causa delle contestazioni di alcuni residenti.
Quei 38 metri che svettano di fronte al campo santo, infatti, non sono andati giù agli abitanti delle case più prossime, alcuni dei quali anche ieri, senza troppe remore, evocavano il ricorso al Tar. In tutto una decina di persone, fra i cinquanta accorsi alla riunione, ma che sono stati sufficienti a trasformare a più riprese l’assemblea in un botta e risposta infuocato. “La decisione di spostare l’antenna dall’acquedotto all’area di Montemagno e cimitero è stata passata al vaglio di numerose assemblee, della commissione apposita e anche in consiglio comunale, dove è stata votata all’unanimità – ha precisato la sindaca Ilaria Parrella .– Quella di fronte al cimitero era l’unica alternativa possibile, dopo le numerose ipotesi fatte in tutti questi anni”.
La storia. Ed in effetti la storia di come si è arrivati al sito attuale dell’antenna, che i più la sera scorsa hanno criticato per una questione estetica, più che per una questione di onde, è stata in qualche modo passata in rassegna. Una storia che ha inizio nel lontano 2006, quando i cittadini, riuniti in comitato, cominciano la protesta contro l’antenna Vodafone piazzata nel centro storico. Di fronte alle proteste si comincia a parlare di smantellamento dell’acquedotto e di un piano delle antenne che metta a riparo il comune da interventi indiscriminati da parte dei gestori della telefonia. In assenza di un piano, infatti, le armi in mano alle amministrazioni sono ben poche e la situazione di un luogo per piazzare le antenne può risolversi in trattativa privata con qualche proprietario compiacente. “L’installazione delle antenne è considerata opera di urbanizzazione primaria – hanno ribadito i tecnici della Polab, la ditta incaricata di fare gli studi di impatto delle onde da cui è derivata la scelta del sito idoneo. – Lo Stato le considera alla stregua di fognature e impianti di illuminazione pubblica: possiamo trattare sul luogo, non sull’opportunità di metterle o meno”. Alla fine del 2006 il piano era fatto: si cominciò quindi a parlare di spostamento del sito, anche in virtù di un sondaggio fatto fra i cittadini dai quali emerge la proposta proprio della collinetta contigua al cimitero. Il sito scelto però, la collina di Montemagno, dimostra proprio a partire da quegli anni e a più riprese problemi strutturali. Fra il 2009 ed il 2014 gli eventi franosi sono più d’uno e le perplessità della compagnia sono recepite dalla nuova amministrazione. Di qui lo spostamento ulteriore nei pressi del cimitero e la diatriba che ne è sorta. “Dietro il cimitero l’impatto sarebbe stato tutto diverso” hanno gridato a più risprese i residenti. “Quello spazio è stato già acquistato per ingrandire il cimitero, inoltre gli spazi ridotti, la troppa vicinanza alla collina e la difficile raggiungibilità del sito per le manutezioni sono state contestate dalla compagnia telefonica – ha risposto la maggioranza – dalla trattativa il sito attuale è emerso come il migliore possibile, all’interno di un area che nel 2014 andava bene a tutti”.
Le contestazioni. “Non la passerete liscia, dovevate interpellarci” ha dichiarato Alessandro Giannini, uno dei residenti nei pressi del cimitero. E ancora “vergogna”, “ci avete fatto proprio un bel regalo”. E intanto qualcuno parla già di ricorso, come Emiliano Caputo, altro residente nei pressi del sito: “nessuno era stato preparato ad un simile scempio, valuteremo il da farsi”. “Per una cosa del genere c’è solo il Tar” dice il signor Aldo Romoli “la mia casa è ad appena 60 metri dall’antenna, cosa ne sarà del suo valore?”. Proprio il tema del deprezzamento degli edifici è stato al centro di numerosi interventi, in primis quello del segretario del Partito Democratico Massimo Caponi e del consigliere comunale Torrini. “Agli abitanti intorno all’impianto a biogas di San Donato si è riconosciuto uno sconto sulle tasse – ha dichiarato Caponi – cosa si farà in questo frangente?” E ancora Torrini: “avevamo tutti insieme votato per un’area adiacente a Montemagno, nessuno ha mai parlato di mettere l’antenna di fronte al cimitero”. Accusa, questa, ribadita anche dai numerosi esponenti del Pd presenti all’incontro: “eravate tanto contrari, ora avete cambiato idea”. “Valuteremo l’ipotesi della riduzione del valore delle case, se sarà appurato, come successo per San Donato, ne trarremo le conseguenze – ha assicurato la prima cittadina. – Quanto alle eventuali contestazioni, come anche osservazioni e proposte, la nostra porta è sempre aperta, ma non credo possano esserci alternative”. “Sfido chiunque in questa stanza a dire che non usa il cellulare – ha poi ribadito la vicesindaca Manuela Del Grande – il progresso lo si può governare, ma non ci sono vie di mezzo: o eliminiamo i cellulari o trattiamo con chi vuole e può mettere le antenne”.
Nel resto del comune. “La situazione dal punto di vista delle onde è tutta sotto controllo, a Montecalvoli come altrove assicurano dalla Polab – In tutti i casi, stime fatte con il principio di massima cautela, quindi considerando l’irreale condizione per la quale l’antenna si trovi a lavorare alla massima potenza e tutti i cellulari nei dintorni siano contemporaneamente impegnati in una conversazione, dimostrano che non si superano mai i 3 voltmetro. La legge impone di stare al di sotto di 6. I muri di casa, poi, schermano ulteriormente il segnale”. Questa dunque la situazione che si verrebbe a creare: 2 ripetitori Tim (uno in via Usciana e l’altro al cimitero del capoluogo); 2 Vodafone (uno nuovo a Ponticelli e quello da spostare al cimitero); 1 Wind (stadio di Ponticelli); 2 Trc (zona industriale Cardeto e via di Pozzo); 1 H3G (al cimitero di Santa Maria a Monte).
Nilo Di Modica