


“Proprio perché questa legge arriva in netto ritardo non potevamo rischiare di fallire ancora. Per questo abbiamo deciso di votare con la fiducia”.
La senatrice Laura Cantini moderata dal giornalista del quotidiano Ilcuoioindiretta.it Giacomo Pelfer ha aperto così, ieri sera, il dibattito sulle unioni civili organizzato dal circolo Pd di San Miniato Basso alla Casa Culturale. “La prima occasione per parlarne in pubblico dopo il voto del 25 febbraio”, ha sottolineato la senatrice democratica, già sindaco di Castelfiorentino, dopo l’introduzione del segretario del circolo Alessio Spadoni e del segretario dell’unione comunale Francesco Lupi.
Il risultato è stato un dibattito interessante e non banale, che ha permesso di entrare nel merito del maxiemendamento votato al Senato che ha modificato l’originario disegno di legge Cirinnà, ripercorrendo anche il complicato iter che alla fine, pur con qualche rinuncia che ha fatto discutere, ha portato ormai ad un passo dall’approvazione della legge. “Una legge che andrà a normare qualcosa che già esiste – ha sottolineato l’onorevole Cantini – stabilendo diritti e doveri delle convivenze ed istituendo le unioni civili per le coppie omosessuali, che d’ora in poi godranno degli stessi diritti e doveri stabili per il matrimonio civile, con l’unica eccezione dell’obbligo di fedeltà e dell’adozione del figlio del partner”.
Un tema, quello dell’adozione, che più di tutti ha concentrato l’attenzione del dibattito politico degli ultimi mesi, portando infine ad un compromesso tra Pd e Ncd che ha rinviato la questione nelle mani dei giudici. “In realtà – ha sottolineato Cantini – togliendo le adozioni dalla legge il rischio era quello di impedirle, ottenendo così un risultato praticamente opposto. Istituendo le unioni civili, invece, i giudici saranno adesso molto più propensi ad accogliere le adozioni del figlio del partner nelle coppie omosessuali, proprio perché alla base ci sarà l’istituzione di una forma di unione assimilibile al matrimonio civile. Ad ogni modo la partita non è chiusa: nell’arco di qualche mese contiamo di rivedere interamente la normativa, pensando anche alle adozioni da parte dei single”.
La stessa senatrice Cantini, del resto, era stata cofirmataria col senatore Marcucci del cosiddetto “canguro” che avrebbe permesso di aggirare l’ostruzionismo delle opposizioni, con l’obiettivo di portare il votazione il ddl Cirinnà nella sua versione originaria. “Non ho nessun rimorso in merito all’iter della legge – ha risposto Cantini – perché io ero presente quando i Cinque Stelle hanno cambiato idea dalla sera alla mattina decidendo di opporsi al “canguro”. Quella è stata la dimostrazione che loro non volevano quella legge. Di fatto si sono tirati indietro su tutto. Andare a votare ogni singolo emendamento poteva essere rischioso: c’erano alcuni ‘emendamenti-trappola’ presentati Lega, sui quali anche alcuni dei nostri senatori avevano chiesto e ottenuto libertà di conscenza. C’era quindi il rischio di dover togliere dalla legge anche altre cose”.
Sarebbe quindi una visione distorta, secondo Cantini, quella di una legge al ribasso dettata dal compromesso con Alfano: “Un’immagine che il Nuovo Cetrodestra ha tutto l’interesse a far passare – dice – soprattutto nei confronti del proprio elettorato”. E a chi parla di una ‘nuova maggioranza di governo’, riferendosi soprattutto al voto dei senatori riconducibili a Verdini, Cantini ha ribattuto che “i voti di Verdini vanno e vengono: lui sta facendo la sua battaglia – ha detto – ma noi non abbiamo nessuna mira nei suoi confronti”. Sulla prossima votazione alla Camera, infine, la senatrice Pd ha spiegato che la legge “dovrebbe andare in votazione senza bisogno della fiducia”.