
Si parla di governo del territorio e rischio alluvioni alla biblioteca comunale Adrio Puccini di Santa Croce. L’incontro, previsto per lunedì prossimo 7 marzo, alle 17, si incentrerà su alcune delle novità nel settore, oggetto di un recente riordino e del passaggio dai Pai (piani stralcio per l’assetto idrogeologico) al nuovo Pgra (piano di gestione del rischio alluvioni).
Il Pgra rappresenta il punto di arrivo di un processo pianificatorio che parte da una direttiva quadro dell’Unione Europea (anno 2000), volta a “istituire un quadro per la valutazione e la gestione dei rischi di alluvioni volto a ridurre le conseguenze negative per la salute umana, l’ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche…”. Tali indicazioni sono state recepite dallo stato italiano e quindi dalle Regioni, le quali già si avvalevano di un patrimonio di conoscenze e di leggi in materia di difesa del suolo che costituivano i cosiddetti Pai. Ma i continui e importanti mutamenti climatici producono oggi eventi alluvionali di diversa tipologia rispetto al passato, che la pianificazione di interventi difficilmente riesce ad intercettare e a trattare con azioni adeguate. Devono quindi essere messe in campo idonee strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, ripensando, tra l’altro, metodi e modalità con cui “gestire” il rischio alluvioni.
Il nuovo Pgra, approvato in dicembre dalla Regione Toscana, affronta il governo delle acque in maniera integrata, superando la ripartizione che ha caratterizzato da sempre questo settore: la tutela delle acque, la difesa dalle acque e la gestione della risorsa idrica. A questo scopo deve essere unico anche il soggetto gestore, che deve valutare i rischi e predisporre gli interventi a livello di bacino idrografico di un fiume o di più fiumi: l’Autorità di Bacino distrettuale, che deve agire in coordinamento con le Autorità dei fiumi contigui e con gli organismi regionale e nazionale della Protezione Civile. Nella fattispecie, la nostra è l’Autorità di Bacino del fiume Arno, distretto Appennino settentrionale. Il Pgra racchiude in sé quindi sia la parte di regole ed indirizzi (misure di prevenzione), sia gli interventi (misure di protezione) da attuare per mitigare gli effetti delle alluvioni sugli elementi esposti al rischio, mappando più approfonditamente le aree a rischio e studiando, sulla base di elementi storici e non, la probabilità di inondazione di un territorio. E’ chiaro che la gestione del nuovo Piano implica anche scelte gravose: si dovrà agire doverosamente in base a priorità che possono portare a non difendere qualcosa di minor valore per proteggere altro, a rilocalizzare elementi a rischio ed altro.
Programma. L’inizio dei lavori è previsto per le 17 con i saluti di Anna Maria Tognetti, presidente di Laboratorio Valdarno. Si continua alle 17,30 con l’assessora all’ambiente e difesa del suolo della Regione Toscana Federica Fratoni, che interverrà su “Prevenzione e riduzione del rischio idraulico”. Alle 17,45 sarà esposta fattivamente la nuova disciplina del Pgra da Marcello Brugioni, dell’Autorità di Bacino fiume Arno. Il governo del territorio e la mitigazione dei rischi sarà invece al centro di un intervento di Claudia Di Passio, della direzione urbanistica e politiche abitative della Regione Toscana. Il genio civile della Regione, rappresentato da Francesco Pistone, parlerà alle 18,15 delle opere per la mitigazione del rischio e della gestione in fase di evento.