Restaurati i manifesti del Dramma, venerdì il catalogo

1 marzo 2016 | 09:22
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Restaurati i manifesti del Dramma, venerdì il catalogo

Saranno visibili fino a giugno la prima domenica di ogni mese, e resteranno impressi per sempre in un affascinante catalogo che li consegnerà alla storia. Sono i manifesti del Dramma popolare di San Miniato, recentemente restaurati. Mai semplici locandine, ma qualcosa di più, fin dallo spettacolo d’esordio “La maschera e la grazia” di Ghéon che fu firmato da Dilvo Lotti, l’artista che dei 69 esemplari ad oggi detiene il record della stragrande maggioranza di realizzazioni.

Incisioni preziose, per lo più su legno e poi riprodotte al torchio nella storica tipografia Palagini che da poco tempo non c’è più e che ha stampato tutta, o quasi, la storia del Teatro del cielo iniziata nel 1947: un teatro sotto le stelle, una «scena sacra» davanti al duomo, per interrogare con spettacolo in prima nazionale l’animo umano.
Il presidente della Fondazione Istituto dramma popolare Marzio Gabbanini ha voluto che gli originali dei manifesti fossero tutti restaurati e poi inseriti in un catalogo che li consegni alla storia. Un lavoro molto accurato attorno a opere d’arte che oltre che di Lotti portano altre firme importanti, come quella di Luca Macchi, Gianfranco Giannoni, fino a Salvatore Fiume di cui si ricorda la stupenda pittura per “Il vento del cielo”, uno spettacolo che ha lasciato un segno profondo per la sua importanza ed il successo.
Il catalogo ed il restauro verrà presentato durante una serata dei «Venerdì del Dramma», il 4 marzo alle 17,30 a palazzo Grifoni a San Miniato, durante una serata dal titolo «Il Dramma popolare ed il restauro dei suoi manifesti». Introdurrà il presidente Gabbanini coordinato da Ilario Luperini che al termine presenterà il catalogo. Nell’occasione interverranno anche Lanfranco Cionna (incisore) che parlerà sul «Il cammino dell’incisione» e Masolino D’Amico (critico teatrale) che affronterà il tema «I manifesti del Teatro: aspetti storico-culturali». I manifesti andranno poi in mostra nella sede della Fondazione Idp in piazza del Seminario: la prima domenica di ogni mese, dalle 9,30 alle 18,30 fino a giugno.