Barriere antirumore a S.Romano, mancano i soldi

19 febbraio 2016 | 16:29
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Barriere antirumore a S.Romano, mancano i soldi
Barriere antirumore a S.Romano, mancano i soldi
Barriere antirumore a S.Romano, mancano i soldi

I numeri giornalieri parlano di 263 convogli, tra merci e passeggeri, tra i quali anche un Freccia Bianca che ‘taglia’ il paese a 160 chilometri orari. Un incubo per chi vive nella parte bassa di San Romano, nel comune di Montopoli, soprattutto per gli abitanti di via Cavour, costretti da anni a convivere con l’inquinamento acustico ed elettromagnetico prodotto dalla ferrovia. Il tutto in attesa di un progetto anti-rumore stilato dalle Ferrovie diversi anni fa, ma ancora fermo in attesa delle risorse necessarie per essere realizzato.

Un problema emerso ieri sera, attraverso le parole dei cittadini, nella consulta di San Romano riunita al circolo Torre Giulia. Sembra essere soprattutto questo, infatti, il primo dei pensieri nella testa di chi vive lungo la ferrovia, molto più del progetto di riqualificazione della stazione inserito del comune nell’elenco dei progetto Piu.

Il piano di recupero
Al primo punto dell’ordine del giorno, infatti, c’era proprio il piano di recupero dello scalo ferroviario, che il comune proverà a finanziare con i fondi europei in arrivo per i cosiddetti progetti Piu. L’idea è quella di recuperare i locali della stazione e l’adiacente deposito, nei quali ospitare negozi di vicinato, start-up e alloggi di housing sociale, allargando e riqualificando la piazza antistante. “Il progetto della stazione è il più qualificante di tutto il comprensorio – ha detto Capecchi – perché è un progetto di punta anche per gli altri comuni. Qualora non riuscissimo ad essere finanziati, il progetto resterà comunque tra le nostre priorità”.

Le barriere anti-rumore
Numerosi, tuttavia, i dubbi espressi dai cittadini, per un intervento considerato da molti non prioritario rispetto ai tanti problemi della frazione. “Non riesco a inserire questa riqualificazione nel contesto circostante – ha lamentato una cittadina -. Si parla di negozio di vicinato in una realtà fatta ormai di negozi in degrado, per non parlare delle condizioni del sottopassaggio. Piuttosto, vorremmo che ci si preoccupasse prima di tutto della salute dei cittadini. Dal 2008 facciamo richieste al comune ma non sappiamo più niente”. Il riferimento è all’istallazione delle barriere anti-rumore, previste da Rfi nell’abito di un progetto nazionale che fino ad ora è stato realizzato solo in minima parte.
“Il progetto inserito nel Piu – ha risposto l’assessore ai lavori pubblici Alessandro Varallo – punta prima di tutto ad una riqualificazione ambientale dell’area, creando spazi più vivibili dove troveranno posto attività di utilità sociale e associazioni, la cui presenza costituirà un deterrente per scoraggiare certi comportamenti. Per quanto riguarda il piano anti-rumore, invece, parliamo di un progetto che è di competenza esclusiva delle ferrovie: il progetto, già validato in regione, è fermo attualmente al ministero ma le ferrovie non hanno ancora i soldi per intervenire. Si tratta di un piano diviso in più lotti, ma fino ad oggi è stato realizzato soltanto il primo. Noi possiamo solo cercare di sollecitarlo”.

I difetti di una stazione ‘in curva’
Il consigliere del gruppo Progetto Insieme, Damiano Carli, ha quindi espresso dubbi sulla volontà di Ferrovie di investire sullo scalo sanromanese: “Non dimentichiamo – ha detto – che quella di San Romano è l’unica stazione sulla tratta Pisa-Firenze dove Rfi non interviene perché non rispetta i requisiti di accessibilità dei disabili, visto che si tratta dell’unica stazione realizzata in curva”. Da qui le perplessità nei confronti del progetto Piu per la stazione, già sollevate nei giorni scorsi, lamentando la mancanza di un comodato tra il comune e le ferrovie per l’utilizzo della stazione e degli spazi adiacenti. “In questi giorni abbiamo semplicemente chiesto che tipo di rapporti erano intercorsi tra Comuni e Rfi da quando si è iniziato a parlare dei Piu – ha detto Carli – e abbiamo scoperto che ad una richiesta dell’amministrazione inviata ad aprile 2015 Rfi ha risposto solo a dicembre”. “In realtà abbiamo fatto ciò che dovevamo fare – ha risposto Capecchi -: il comodato con le ferrovie non c’è perché ancora non ci deve essere”.

Degrado e manutenzione
Parlando della ferrovia, tra i temi toccati non poteva mancare ovviamente quello del degrado, in una zona caratterizzata da vegetazione e canneti che crescono indisturbati lungo le sponde della linee ferroviaria. “Il comune deve farsi sentire di più con Rfi – ha attaccato un cittadino -. L’amministrazione deve fare pressione, ma adeve anche intervenire sui terreni di sua proprietà: voglio ricordare che l’incendio scoppiato lo scorso luglio scaturì proprio da un’area di proprietà del comune”. (g.p.)