
Prosegue anche nel 2016 “AmorAmerica”, la serie di incontri sull’America Latina organizzata dall’Arci Zona Cuoio per diffondere la conoscenza di un continente in cui sono ancora in corso alcune delle più interessanti esperienze di governi progressisti e di movimenti sociali, purtroppo poco conosciute qui da noi.
Domani, venerdì 19 febbraio, una delegazione di giovani rappresentanti dell’associazione di lavoratori peruviani Manthoc sarà a Montecalvoli di Santa Maria a Monte, al circolo Arci La Perla. Alle ore 20 incontrerà la popolazione per un aperitivo popolare nei locali del circolo. Sarà un’occasione unica per conoscere direttamente e da vicino una importante associazione sindacale che tutela i minori peruviani, costretti a lavorare e a lottare quotidianamente per difendere i propri diritti. Seguirà un dibattito sui progetti che Arci, insieme a Unicoop Firenze, da anni porta avanti nelle realtà più disagiate del Perù. Insieme a Manthoc, un movimento di bambini lavoratori, Arci ha contribuito a costruire tre strutture denominate “Case del Manthoc”, luoghi dove i bambini e i ragazzi possono studiare, formarsi professionalmente e politicamente ed incontrare i propri coetanei. “Nelle case i bambini prendono coscienza dei propri diritti e della possibilità di non essere sfruttati da padroni senza scrupoli – scrivono da Arci Zona Cuoio – il Manthoc dà anche la possibilità al minore di poter lavorare in condizioni di piena dignità, tutelati e protetti, per poter contribuire al bilancio familiare senza essere sfruttati. Nelle case, prima di ogni altra cosa, i bambini riprendono il proprio percorso scolastico ed imparano a leggere, scrivere e far di conto, perché l’ignoranza è il nemico più potente dei lavoratori, bambini e non. Per questo si tratta di un lavoro importante nel segno costruzione di un mondo diverso. La serata servirà anche a fare il punto sulla situazione latinoamericana che, dopo anni di governi a avanzata guida progressista in molti stati di quel continente, attualmente vede profilarsi il pericolo di un ritorno ai nefasti regimi neoliberisti in alcuni paesi chiave dell’area”.