Gonfalone al Dramma, l’intervento tra passato e futuro

16 febbraio 2016 | 16:55
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Gonfalone al Dramma, l’intervento tra passato e futuro

Riceviamo e volentieri pubblichiamo un intervento di Paolo Vallini sul conferimento del Gonfalone d’argento al Dramma Popolare di San Miniato (leggi qui “Ci incoraggia a crescere”. Gonfalone al Dramma ). Occasione anche per ricordare il passato e sognare il futuro dell’Istituto.

Caro Filippo (Lotti, ndr) ho visto e apprezzato il tuo servizio fotografico quasi ad incastonare, quale gemma preziosa, la consegna del Gonfalone d’argento da parte della Regione Toscana all’Istituto del Dramma Popolare di San Miniato. Come ti ho scritto su Facebook, molte sono state le emozioni che mi hanno suscitato le foto, tanto che mi è nata spontanea la voglia di mandarti alcune riflessioni che si riferiscono alla storia del Dramma, che io ho vissuto (tu no perché sei giovane) da vicino per tanti anni della mia giovinezza e parte della vita matura.

Cominciamo con l’esprimere tutta la mia soddisfazione nel vedere l’Istituto del Dramma insignito del Gonfalone e come cittadino di San Miniato manifesto tutto il mio orgoglio per questa onorificenza. Quindi esprimo il mio plauso al presidente Gabbanini e al consiglio per questo prestigioso riconoscimento che dà risalto e onore al loro impegno e al loro sacrificio.

E’ chiaro che occasioni come questa ti fanno passare davanti agli occhi tanta storia di vita personale e del Dramma, che vive dal 1946, non tanto come pura reminiscenza storica e nostalgica del tempo passato, ma per ricordare a tutti che, se oggi il Dramma è insignito di tale benemerenza, ciò è dovuto a tanti uomini e donne, sanminiatesi e non, che si sono impegnati perché credevano in questa istituzione e hanno fatto l’impossibile perché potesse andare avanti. Uomini troppo spesso dimenticati o quanto meno mai ricordati.

Eppure questo premio è merito anche loro, che in silenzio vedono come il loro sacrificio sia servito a mantenere accesa la fiammella del TEATRO DELLO SPIRITO in tempi nei quali la cosiddetta intellighenzia di sinistra boicottava in qualsiasi modo tutto ciò che era di espressione cristiana e cattolica. Soprattutto negli anni dal ’60 fino ai ’80 quando non c’era da parte delle istituzioni politiche ed altre realtà economico-finanziarie, tutta questa condivisione, attenzione e apprezzamento verso il Dramma Popolare. Invece in quegli anni c’erano uomini che credevano nei valori cristiani e cattolici portati avanti dal Dramma anche contro l’avversione delle maggioranze di sinistra (sia il comune che la regione).

Vorrei ricordare che a quei tempi da parte di questi Enti non c’era alcun tipo di contributo (o molto marginale) e tutto si basava sul contributo del Ministero dello Spettacolo, il quale erogava acconti ma il contributo finale non era sempre certo. Non come ora che con la Fondazione CRSM il dramma può contare su uno stanziamento certo e su questo impostare le sue attività: sia lo spettacolo teatrale, sia tutte le attività collaterali, scelte con indubbia capacità artistica e manageriale, dote quest’ultima che non conoscevo al presidente Gabbanini.

Ma siccome anche a quei tempi si doveva far fronte alle esigenze quotidiane che accompagnano la messa in scena dello spettacolo (acconto alla compagnia, agli scenografi, ai costumisti etc. ) e i soldi non c’erano ancora tutti, le banche anticipavano il denaro ma i consiglieri e il presidente dovevano garantire con FIDEJUSSIONI PERSONALI, confidando che prima o dopo il contributo ministeriale sarebbe arrivato completamente.

Oggi non credo che il presidente e i consiglieri firmino FIDEJUSSIONI : è un vivere molto più tranquilli, grazie al consistente contributo della Fondazione CRSM, della SPA bancaria, del Comune e della Regione (in virtù di un clima politico cambiato pur essendo sempre di sinistra), sponsor privati etc. consentendo tutta una serie di manifestazioni collaterali molto belle ed interessanti (vedi luglio sanminiatese, i venerdi del Dramma etc ).

E qui mi permetto di invitare il presidente del dramma (da amico ) a riflettere su questa domanda: fino a QUANDO e fino a QUANTO sarà possibile fare tutto questo? Personalmente spero per molto tempo ancora. Sappiamo bene, tu e io, delle difficoltà economiche del momento attuale anche nella nostra zona (le concerie, la Cina, le grandi firme ….) e delle poche entrate di cui gode la Fondazione CRSM (spero di essere smentito clamorosamente), la quale peraltro deve sostenere realtà sociali, di volontariato, assistenziali, presenti sul territorio operativo della banca e di sostegno alle categorie più bisognose, così come recita il manifesto fondativo della CASSA FILIALE DI RISPARMIO IN SAN MINIATO del 1830.

La coperta è sempre più corta e lo sarà per alcuni anni ancora se non ci saranno politici più seri e meno privilegi alle CASTE e agli amici degli amici e tutti dovremo stringere la cinghia.

Quindi un invito al consiglio tutto ad una attenta ed oculata valutazione delle attività da impiantare con un occhio ben attento alla parte finanziaria, che potrebbe essere non più così florida, tale da costringere, speriamo di no, ad un ridimensionamento dei palinsesti programmati. Dico questo ma so che Marzio può contare su un consiglio con la testa sulle spalle oltre che sulla sua conosciuta prudenza.

Infine concludo rinnovando un grande apprezzamento e plauso per l’opera svolta dalla gestione Gabbanini, che con il suo consiglio ha messo in piedi tante iniziative che hanno posto, ancora una volta, il DRAMMA POPOLARE all’attenzione del panorama culturale italiano, già da tempo, del resto, guadagnato grazie all’impegno e al sacrificio di tanti predecessori, mi permetto di dire, troppo spesso ingiustamente dimenticati.