Da 15 anni aspetta una linea telefonica funzionate

13 febbraio 2016 | 09:09
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Da 15 anni aspetta una linea telefonica funzionate
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Da 15 anni aspetta una linea telefonica funzionate

 Va e viene la linea telefonica, da ormai 15 anni. E con lei la possibilità di effettuare pagamenti con il bancomat mettendo benzina. Questa l’incredibile storia del distributore Tamoil sulla strada Nuova Francesca fra Castelfranco e Santa Croce e di Fabio Quinti, il titolare che ogni due o tre mesi si trova a dover litigare con la Telecom a fronte di danni ingenti all’attività.
“Tutto iniziò nel 2000 – racconta – quando aprimmo il cantiere per costruire il distributore. Allora, mancando un palo vicino al quale attaccare il cavo del telefono, si decise di stendere il filo lungo il campo dietro alla stazione di servizio, fino al palo più vicino che dista circa 300 metri. Da quel momento la situazione è rimasta inalterata, come se ancora qui ci fosse un cantiere in fase di costruzione”. E in effetti il cavo è sempre li, strisciante fra cannetti, pozzanghere, rovi e fosse. Rimesso in stesto decine di volte con aggiustamenti di fortuna, con santa pazienza e nastro adesivo alla mano dai tanti tecnici che si sono succeduti negli anni, il filo è rattoppato in più punti e basta un nulla, una pioggia, un animale, un trattore, per mettere in crisi il servizio. “Ogni due-tre mesi restiamo isolati, spesso per settimane. L’ultima volta per le feste natalizie, dal 22 dicembre al 7 gennaio. E ancora da ieri, 11 febbraio – continua il gestore – questo si traduce in un danno economico notevole perchè questa è un’azienza che tramite bancomat guadagna anche 2mila euro in un giorno dalla vendita della benzina. Quando il telefono non funziona subisco un calo di lavoro del 30 per cento. Senza contare che qualche cliente non legge il cartello e si presenta poi al bar per pagare con le carte: in quel caso posso solo sperare che sia una persona corretta”. Alla base di tutto vi sarebbe un problema di autorizzazioni ad installare il palo necessario. E intanto i tecnici Telecom, ogni volta, si lasciano desiderare. “Ogni volta siamo costretti a fare più telefonate prima di vedere un responsabile dell’azienda” dice Quinti. “Tutti arrivano e ci tranquillizzano, ma prima di risolvere il problema passano giorni ed tutto viene sistemato con un po’ di nastro adesivo, fino al prossimo disservizio. Non sappiamo più a chi rivolgerci”.
Nilo Di Modica