Il vescovo a S.Croce: “Pronto a incontrare l’Imam” – Foto

12 febbraio 2016 | 11:16
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Il vescovo a S.Croce: “Pronto a incontrare l’Imam” – Foto
Il vescovo a S.Croce: “Pronto a incontrare l’Imam” – Foto
Il vescovo a S.Croce: “Pronto a incontrare l’Imam” – Foto
Il vescovo a S.Croce: “Pronto a incontrare l’Imam” – Foto
Il vescovo a S.Croce: “Pronto a incontrare l’Imam” – Foto
Il vescovo a S.Croce: “Pronto a incontrare l’Imam” – Foto

Massima apertura al dialogo e al confronto, in un territorio caratterizzato da un’alta presenza di stranieri, molti dei quali di religione islamica. Si è parlato anche di questo, stamattina, nell’incontro del vescovo con la giunta di Santa Croce e con il Tavolo del distretto. “Se guardo all’islam vedo degli amici – ha detto Migliavacca – Vedo delle persone con le quali deve esserci reciproco rispetto e riconoscimento delle reciproche differenze, secondo la linea dettata dal Concilio Vaticano II”.

Per questo il nuovo vescovo di San Miniato si è detto disponibile ad un incontro con l’Imam della moschea di Santa Croce, con il quale gli stessi amministratori hanno da tempo qualche difficoltà ad istaurare un contatto. “Con l’Islam deve esserci un rapporto di dialogo e di apertura – ha aggiunto il vescovo -. Perché la diocesi è interessata al tema dell’integrazione che investe ovviamente il terreno della convivenza. Questo è comunque un territorio che ha una lunga tradizione di immigrazione, e credo che rispetto ad altri sia già stato fatto qualche passo in più”.

L’incontro con il Tavolo del distretto
Una tradizione che nasce soprattutto dal lavoro, dalla ricchezza di un distretto produttivo singolare, composto da una galassia di piccole e medie imprese, come in tanti, stamattina, hanno voluto sottolineare più volte rivolgendosi a Migliavacca. A spiegare cos’è il distretto, in primis, la prima cittadina di Santa Croce Giulia Deidda, insieme ai colleghi di Castelfranco e Fucecchio, Gabriele Toti e Alessio Spinelli. “Un’area omogena che unisce circa 100mila abitanti, che rappresenta l’unico distretto della moda capace di unire l’intera filiera produttiva”, ha detto Deidda dipingendo una panoramica del lavoro svolto dal comitato d’area negli ultimi vent’anni. Presenti, insieme ai sindaci della sponda destra del Valdarno, anche il direttore dell’Associazione conciatori Piero Maccanti, che ha parlato del distretto come di «una realtà invidiata, visitata da tutti i governi del mondo. Il Tavolo del distretto rappresenta un qualcosa di unico, non solo a livello organizzativo ma soprattutto nello spirito”. Presenti all’incontro anche Rossella Giannotti in rappresentanza dei terzisti dell’Assa, insieme a Roberto Marzini per la Cna e Alessandro Valiani come delegato di Confartigianato. “Al centro del Tavolo del distretto c’è prima di tutto il lavoro, considerato come fattore di dignità della persona”, ha aggiunto Gianfranco Francese, segretario provinciale Cgil. In sala consiliare anche altri delegati sindacali, rappresentanti del consorzio conciatori di Ponte a Egola, la giunta di Santa Croce e l’ex presidente del Tavolo del distretto Graziano Turini.

Le impressioni
“Ringrazio per questa opportunità di conoscenza – ha commentato Migliavacca al termine dell’esposizione – perché mi ha permesso di capire le varie realtà che sono in gioco. Entrare nel servizio del vescovo, del resto, significa conoscere il proprio territorio in modo concreto. Per il futuro immagino quindi nuove occasioni per entrare in contatto con le persone. Ho percepito la ricchezza di questo distretto come eccellenza italiana, pur con alcune problematiche legate alla crisi ma comunque sempre con una visione strategica”. Nel suo saluto, il vescovo Andrea ha ricordato la vicinanza della chiesa al mondo del lavoro. Attenzione che si è manifestata nel corso del tempo con gesti simbolici e con interventi del magistero e di dottrina sociale, a partire dalla Rerum Novarum fino all’enciclica Laudato Sì, interamente dedicata all’ecologia e alla salvaguardia dell’ambiente. Il vescovo ha voluto quindi rimarcare l’attenzione della chiesa diocesana al distretto industriale, grande ricchezza di questo territorio che dà lavoro a tante famiglie, rinnovando la propria disponibilità a visitare in altre occasioni le altre realtà del territorio.
La visita del vescovo, accompagnato dal parroco di Santa Croce don Romano Maltinti, è proseguita nella conceria Dolmen, alla scoperta delle varie fasi di produzione e rifinizioni dei prodotti di pelletteria. Successivamente il vescovo si è spostato in visita al depuratore Aquarno, dove ha incontrato gli operatori dell’azienda di depurazione, per poi fare tappa alla casa di Riposo Meacci per un saluto agli anziani ospiti.

La visita al depuratore
Il rapporto tra lavoro e sostenibilità ambientale, in particolare, è stato il tema toccato nella visita all’impianto di depurazione Aquarno. L’evento è stato occasione per un confronto tra gli ospiti presenti, numerosi rappresentanti delle istituzioni e imprenditori locali cui il vescovo Migliavacca ha augurato di poter continuare ad operare confermando i preziosi risultati raggiunti sino ad oggi, nell’interesse dell’intera comunità. Ad accompagnarlo tra le aree del depuratore il direttore Nicola Andreanini.
La mattinata a Santa Croce ha chiuso così la due giorni di visita alla realtà produttiva del distretto, iniziata ieri mattina (giovedì 11 febbraio) con un primo viaggio tra le concerie di Ponte a Egola, seguito da un incontro al Consorzio conciatori e al depuratore Cuoiodepur.