M5S:”Serata, gender Carismi ‘si riserva’ il patrocinio alla cultura”

Non si sa se il decreto Cirinnà sarà approvato o no, né in definitiva se la teoria gender sulla quale Castelfranco di sotto dibatte dalla presentazione del libro di Michela Marzano (leggi anche: Marzano e i ‘gender’, a Castelfranco fanno il tutto esaurito) esista davvero o meno.
La questione però sembra essersi ingigantita di giorno in giorno e adesso avrebbe assunto dimensioni importanti come rivelano le informazioni rilasciate a tutto il consiglio comunale dagli esponenti del Movimento 5 stelle, Luca Trassinelli e Cristina De Monte, durante l’ultima seduta del 29 gennaio. Fuor di metafora si sta parlando dei rapporti tra l’amministrazione comunale di Castelfranco di Sotto e la Cassa di Risparmio di San Miniato, che ora, dopo la questione gender, sembrano diventare più difficili. La banca infatti avrebbe chiesto con una telefonata agli uffici comunali, dicono dal Movimento 5 stelle, di riservarsi d’ora in poi il diritto di apporre o non apporre il proprio logo e quindi patrocinio sulle iniziative promosse dal comune. Non solo: la banca ha anche sottolineato che ogni volta il patrocinio, attraverso l’apposizione del logo dell’istituti di bancario, dovrà essere autorizzato di volta in volta da una sua dipendente. Insomma il settore culturale del comune di Castelfranco viene sottoposto a controllo stretto da parte della Carismi, e tutto questo per aver promosso una serata in cui si è parlato di un tema di attualità, ma forse scomodo o delicato, invitando l’autrice di un libro dove si parla della teoria gender, Michela Marzano, al teatro della Compagnia. La schermaglia tra Carismi e amministrazione del resto c’era già stata ancora prima dell’evento ed era cominciata con una nota stampa di presa di distanza dall’iniziativa da parte della banca, a cui era seguita una puntuale risposta ‘al vetriolo’ apparentemente anche dovuta, da parte dell’amministrazione comunale di Castelfranco che rivendicava la sua legittima autonomia sulle scelte della politiche culturali da sviluppare. Sulla questione, che sembrava sopita dopo l’evento, sono tornati per quanto riguarda le implicazioni etiche l’esponente del movimento di minoranza ‘Castelfranco Sopra a tutto’ e gli esponenti del Movimento 5 Stelle Trassinelli e De Monte sulla questione del patrocino e della reazione della banca, i quali hanno sollevato la questione in consiglio e hanno sottolineato che forse la giunta, ha sbagliato dal punto di vista formale, in quanto vista la natura dell’argomento della serata a loro parere non avrebbe dovuto essere organizzata dal comune, ma dal partito Democratico che detiene la maggioranza. Insomma contrapposizioni a cui il sindaco Toti durante la seduta del consiglio ha replicato punto su punto, ma che rimangono entrambe legittime nel rispetto del libero pensiero di ciascun consigliere nel dibattito politico.
Altra questione, forse assai più singolare e probabilmente anche spinosa è la presa di posizione della Banca che a questo punto con la sua richiesta di vagliare le sue iniziative del comune di volta in volta attraverso una sua dipendente, dividendo nella prassi tra quella che approva e non approva, e quindi a cui dare il proprio patrocinio o meno, rischierebbe di andare a esercitare un controllo per quanto solo formale e non sostanziale, sulle scelte politico-culturali del comune, invadendo un ambito che forse competerebbe solo al consiglio comunale e al sindaco, ovvero a chi è stato eletto legittimamente dal popolo a governare e controllare la politica del comune di Castelfranco di Sotto se ci si attiene alle forme costituzionali. Una questione che rischia quindi di finire in valutazioni assai sottili e di natura etico-giuridica, visto che si mette in ballo un tema fondamentale come la libertà di azione politica e di manifestazione del pensiero di un’intera collettività. Dall’altra parte la Banca pretende di non vedere il proprio nome e logo accostato a iniziative che i suoi vertici possono ritenere non convenienti per l’immagine dell’istituto di credito. E qui la questione potrebbe diventare ancora più complessa per quanto legittima. In tutto questo di sicuro c’è che Carismi ha una convenzione con il comune di Castelfranco scaturita dall’affidamento della gestione dei servizi di tesoreria dopo una gara di evidenza pubblica e che prevede anche che la Banca stanzi un budget per sostenere le iniziative culturali che il comune intende realizzare ogni anno. Ovvero apparentemente quindi per quanto si riesce a capire, parlando con i vari esponenti politici il budget sarebbe a disposizione del comune che lo amministra come meglio crede nell’esercizio della sua sovranità e non quindi della banca, che invece sarebbe solo il soggetto che eroga questo denaro. Ma su questo probabilmente la questione verrà approfondita ulteriormente dalle parti e quindi potrebbero emergere anche nuovi scenari.
Su tutta la vicenda il sindaco Toti non ha voluto rilasciare particolari dichiarazioni il giorno dopo che i consiglieri 5 Stelle hanno portato all’evidenza pubblica l’esistenza di questa lettera, ma si è limitato a parlare brevemente dei rapporti con la banca dicendo: “Noi utilizziamo queste risorse in virtù di una convezione del comune di Castelfranco con la Cassa di Risparmio di San Miniato e quindi quelle che abbiamo utilizzate fino ad ora erano in virtù di questa convenzione. Se la Banca vuole disciplinare altrimenti questa convezione, in modo che noi si possano cercare anche altri sponsor va bene, fermo restando che queste sono risorse a disposizione dell’amministrazione. Nel caso specifico come ho già dichiarato l’organizzazione dell’evento era in capo al comune e non alla Banca”.
Gabriele Mori