



Conoscere per prevenire: quando ad ammalarsi sono i nostri figli è già al giro di boa. Si è svolto, infatti, il primo dei due incontri dedicati ai genitori e organizzati dalla Misericordia di San Miniato Basso.
Ad aprire la serata è stato il saluto del governatore Alessandro Mancini al quale è seguito il più commovente degli interventi, quello di due genitori che hanno vissuto l’esperienza di malattia e morte del loro bimbo Andrea Davide, colpito da un tumore cerebrale letale che lo ha vinto a soli 10 mesi di vita. Nonostante questo, il loro messaggio è stato di vita e speranza: anche la malattia e la morte, se affrontate con coraggio e dignità possono aprire il cuore e allargare gli orizzonti. Anche nella malattia, seppur grave, hanno detto ai presenti è possibile trovare l’amore e la forza per andare avanti, soprattutto se si affrontano in una realtà come quella del Meyer, in cui le famiglie e i bimbi sono seguiti e supportati da quando si scopre la malattia fino a tutto il suo decorso.
Dopo di loro, una delle psicologhe del Trauma Center dell’Ospedale, Valentina Settimelli, ha illustrato come si relaziona ai pazienti e alle famiglie che giungono all’ospedale e che vengono a conoscenza della malattia e in che modo li si aiuta non solo ad accettare questa nuova realtà (che, si è detto durante la serata, “è come un tir che investe tutta la famiglia del paziente”), ma anche a far fronte comune con l’équipe medica per affrontarla nel miglior modo possibile.
Il ruolo dei medici lo ha speigato, poi, Silvia Farina, membro del team medico-sanitario che si occupa dei malati neuro-oncologici. La comunicazione, sia all’inizio che durante il decorso della malattia, è un fattore importantissimo di consapevolezza e di forza per i genitori oltre che un loro diritto, ha spiegato, perché è attraverso questa che essi riescono a trarre le informazioni necessarie a combattere per la vita del loro figlio e ad essere parte del processo di cura della malattia. L’ultimo intervento è stato quello del segretario dell’associazione Noi per Voi, che opera a fianco di pazienti e famiglie del Meyer da molto tempo. La sua testimonianza ha fatto emergere la vitale importanza delle associazioni sia all’interno dell’ospedale con la compagnia ai pazienti e ai genitori, con il contributo alla ricerca scientifica e all’innovazione, sia all’esterno, con il supporto e l’assistenza alle famiglie che vivono fuori sede.
Interventi che, come inevitabile, hanno scatenato le domande, tante e partecipate. Alcune delle quali saranno approfondite nel secondo e ultimo incontro: Conoscere per prevenire, i genitori e la malattia dei figli .