
La giornata della memoria sarà dedicata a Serafino Soldani, montopolese scomparso pochi anni fa che fu uno degli ultimi testimoni della prigionia militare italiana, vissuta per oltre un anno e mezzo in Germania a nemmeno vent’anni. Ma Serafino non è stato solo questo: la sua è stata una vita dedicata all’associazionismo, sindacale, politico, culturale.
L’appuntamento è per sabato 30 gennaio alle 16 nella sala consiliare del palazzo comunale di Montopoli in Val d’Arno . Presenti il sindaco Giovanni Capecchi, Andrea Pieroni consigliere regionale, Bruno Possenti presidente Anpi Pisa. Già la mattina, però, una targa sarà portata al cimitero di Castel del Bosco. Per partecipare alla cena, al circolo Endas di Castel del Bosco dalle 20 serve prenotare al numero 333-2397251. L’evento è stato organizzato al Congresso della sezione Anpi di Montopoli-San Miniato. Erano presenti una decina di tesserati ed era anche presente una delegazione di studenti del liceo Marconi di San Miniato, scuola con la quale l’Anpi di Montopoli ha ormai da un paio d’anni dei rapporti. Durante la serata, alla presenza del segretario provinciale Anpi Bruno Possenti sono stati rinnovati gli organismi dirigenti, confermando il consiglio direttivo uscente con presidente Giorgio Parlanti, segretario Andrea Marino e tesoriere Romeo Ciacchini. I tesserati nel 2015 sono stati 36. Una realtà associativa che in questi quattro anni ha organizzato iniziative come la Festa del 25 Aprile del comune di Montopoli o nel lavoro di raccolta di testimonianze sul campo di prigionia allestito al santuario di San Romano durante la seconda guerra mondiale e non ultima la mattinata dedicata ad Alvaro Fantozzi, cui la sezione dedicò una targa, posta nell’omonima piazza a Marti. L’attività non si è limitata solo a manifestazioni pubbliche, ma ha visto anche periodici incontri nelle scuole medie inferiori e superiori, oltre che il sostegno a tutte le iniziative, anche organizzate da partiti, che intendessero celebrare la Resistenza. La presenza dell’Anpi non è mancata neppure quando vennero rimosse dalla facciata del palazzo comunale di San Miniato le due lapidi che ricordavano le due verità della strage del Duomo.