Angelica, cantiere abbandonato da demolire

18 gennaio 2016 | 19:45
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Angelica, cantiere abbandonato da demolire
Angelica, cantiere abbandonato da demolire
Angelica, cantiere abbandonato da demolire
Angelica, cantiere abbandonato da demolire
Angelica, cantiere abbandonato da demolire
Angelica, cantiere abbandonato da demolire

Un’ordinanza di demolizione, che punta a ripristinare lo stato dei luoghi così com’era prima della concessione edilizia del 2005. È la misura adottata dal comune di Montopoli nei confronti del cantiere abbandonato in località Angelica, fra la Tosco Romagnola e via Lazio.

Una linea intrapresa “in base a quanto previsto dalla legge”, secondo l’amministrazione comunale, con l’obiettivo di cancellare completamente il degrado che da anni caratterizza la zona. Novanta i giorni di tempo per dare corso all’ordinanza, dopodiché la società Beni Stabili Srl, proprietaria dell’area, rischia di perdere definitivamente il terreno a vantaggio del comune, nonché di vedersi recapitare ogni spesa eventualmente intrapresa dall’ente per il ripristino.
Il progetto originario, che aveva ottenuto la concessione edilizia nel giugno 2005, prevedeva la realizzazione di due palazzine per un totale di 16 appartamenti. Nel maggio dell’anno successivo, la Beni Stabili aveva comunicato l’inzio dei lavori, poi interrotti, e arrivati 3 anni dopo alla scadenza della concessione “senza che sia mai stato rilasciato – si legge nell’ordinanza – alcun atto di proroga”. Alla vigilia della scadenza, infatti, la società aveva provato a chiedere un prolungamento dei tempi, motivando il ritardo nell’esecuzione dei lavori con problemi societari e familiari, nonché con il fallimento della ditta incaricata. Motivazioni, tuttavia, giudicate non sufficienti dall’amministrazione che aveva quindi rigettato la richiesta di proroga e la successiva proposta di variazione in corso d’opera. Da allora il cantiere si è fermato completamente, mentre nel frattempo è subentrato il nuovo regolamento urbanistico (approvato a febbraio 2013) che ha ridotto di due terzi i volumi realizzabili, limitando da 16 a 5, di fatto, gli appartamenti attualmente costruibili. Nel maggio dello scorso anno, tuttavia, l’amministrazione aveva fatto sapere di aver dato incarico ad un tecnico per la stesura di un nuovo progetto di completamento. “Ad oggi, però – si legge nell’ordinanza – non è pervenuta alcuna proposta progettuale”.
Da qui la decisione di tagliare la testa al toro, elevando un’ordinanza di demolizione sulla base della “non conformità” delle strutture realizzate: in pratica, un abuso edilizio, come spiega anche il dirigente all’urbanistica del comune, l’architetto Fausto Condello: “Quando si attiva un titolo edilizio senza completarlo – dice – questo si configura come un abuso, perché in difformità rispetto al titolo rilasciato. Non abbiamo fatto altro che applicare la legge. Anche perché il nuovo regolamento urbanistico non consentirebbe più di realizzare le palazzine com’erano state progettate”. “Ci siamo incontrati molte volte con la società – aggiunge il sindaco Giovanni Capecchi – ma il nostro spirito collaborativo può arrivare solo fino ad un certo punto. Quella situazione deve essere sanata”.
Da parte della società, per adesso, si preferisce non replicare alle posizioni dell’amministrazione, confermando tuttavia la volontà di cercare una soluzione con l’amministrazione.