Cattaneo, piace la rivoluzione delle aule tematiche

15 gennaio 2016 | 08:46
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Cattaneo, piace la rivoluzione delle aule tematiche
Cattaneo, piace la rivoluzione delle aule tematiche
Cattaneo, piace la rivoluzione delle aule tematiche

Fare di necessità virtù. Un concetto che l’istituto Cattaneo di San Miniato ha voluto mettere in pratica fino in fondo, con una vera e propria rivoluzione della didattica che rappresenta già un terreno di sperimentazione di respiro nazionale. Addio alla vecchia organizzazione degli spazi. Via libera dallo scorso settembre al sistema delle aule tematiche, dove a spostarsi da una classe all’altra non sono più gli insegnanti ma gli stessi studenti, con le aule che a loro volta si trasformano in altrettanti piccoli laboratori, ciascuno attrezzato per la materia chiamato ad ospitare. Una sperimentazione che è solo all’inizio, ma che il Cattaneo sta portando avanti sotto gli occhi attenti dell’Indire, l’istituto di ricerca del Ministero dell’Istruzione, che dalla propria sede di Torino seguirà per l’intero anno scolastico, via skype, tutte le lezioni e le attività di una della classi della scuola. Una sorta di “Grande Fratello” dell’istruzione, che servirà a stilare un apposito report che fornirà all’istituto sanminiatese ulteriori indicazioni per il futuro.

Il perché del  nuovo sistema
Sono pochissime, infatti, le esperienze analoghe nelle scuole italiane, e il “caso” Cattaneo rappresenta una rarità in Toscana e un’eccezione assoluta nel territorio della provincia. All’origine di tutto, ancora una volta, la penuria di spazio, per una scuola che negli ultimi anni ha vissuto una crescita esponenziale di iscrizioni: 31 le classi appena 6 anni, contro le 39 di oggi per un totale di 925 ragazzi che dal prossimo settembre “minacciano” di raggiungere quota 1000. Il tutto a dispetto di un edificio che conta 28 aule più 5 nella sede distaccata di via Roma (l’ex liceo Carducci) per un totale di 33 aule a disposizione. “Con il sistema tradizionale saremmo scoppiati – dice il dirigente Alessandro Frosini -. In ogni caso avremmo dovuto ricorrere alla rotazione. Allora tanto valeva farla bene, provando ad adottare un sistema diverso che favorisse un miglioramento della didattica, entrando nell’ottica che gli spazi non rappresentano un fine ma soltanto uno strumento”.
Come funziona
Da qui il nuovo sistema, quello delle aule tematiche, che ricorda più l’organizzazione universitaria dei corsi ma soprattutto una certa filosofia di insegnamento tipica del Nord Europa. A partire da quest’anno, infatti, le aule non sono più affidate ad una singola classe, ma più aule vicine sono assegnate ad insegnanti di materie affini, in modo da organizzare la scuola in “aree” disciplinari, ciascuna identificata da un colore. Ad ogni aula, infatti, è affibbiato un numero progressivo e un colore: il rosso per il settore comunicativo (lingue straniere e materie umanistiche), il blu per l’area scientifica e il verde per le discipline giuridico-economiche. Ad ogni cambio dell’ora, quindi, sono i ragazzi a doversi spostare nella singola aula tematica. Spostamento che deve avvenire nell’arco di 4 minuti, aperti e chiusi da 2 campanelle. “Col nuovo sistema – dice Frosini – abbiamo stabilito il divieto di uscire dall’aula durante la lezione. Terminati i 4 minuti si sta in classe e si lavora, anche perché nell’orario abbiamo previsto 2 ricreazioni, una alle 10 e un’altra alle 12”.
Dalle aule ai laboratori
In questo modo, ogni aula ospita quasi sempre lo stesso tipo di materie. E questo ha permesso da un lato di utilizzare di più i laboratori tradizionali, “perché già adesso – dice il dirigente – tutte le ore di lingue e di fisica vengono svolte in laboratorio”, ma dall’altro permette di considerare le vecchie aule come se lo fossero, attrezzandole per il tipo di disciplina che ospitano. “L’idea è stata quella di abbandonare una didattica solo trasmissiva – sottolinea Frosini – per passare ad una di tipo laboratoriale”. Del resto, trovare un cattedra tra le aule del Cattaneo è divenuta una vera rarità. In compenso, tutte le classi sono attrezzate con lim o proiettore interattivo, mentre la disposizione dei banchi è pensata per favorire il lavoro di squadra. Alle aule tematiche, poi, si affiancano anche 3 spazi indicati dal colore bianco, chiamate “aule jolly”; tra queste anche l’aula dibattito, divisa tra spazio operativo e spazio forum, allestita grazie ad un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato.
Risultati e benefici
Un sistema complicato da organizzare, soprattutto per la stesura dell’orario, che già dai primi mesi sembra aver raccolto risultati positivi. “Per adesso – riprende Frosini – siamo riusciti a dimostrare che il sistema funziona a livello logistico. Anzi, abbiamo visto degli effetti positivi, soprattutto nei ragazzi: una maggiore puntualità e una certa attenzione alla pulizia delle aule, perché ogni classe pretende di trovare l’aula in ordine da chi c’è stato primo”. L’orizzonte per il futuro sarà quello di proseguire nella trasformazione di tutte le aule in altrettanti laboratori. Intanto, però, l’esperienza del Cattaneo viene monitorata già passo passo via skype dall’Indire (l’Istituto di documentazione, innovazione e ricerca educativa del Ministero dell’istruzione), che a fine anno fornirà un report dettagliato dei risultati ottenuti e le indicazioni di cosa provare a migliorare.
La penuria di spazi
Il nuovo sistema, quindi, sarà senz’altro confermato, anche se le scuola, dal prossimo anno, non potrà davvero più fare a meno delle aule al primo piano dell’ex Carducci. Dalle 10 aule presenti nella succursale di via Roma, infatti, il Cattaneo può utilizzarne attualmente solo 5, quelle al piano terra, a causa della mancanza della scala esterna di emergenza prevista dalla normativa. Opera promessa dalla Provincia entro l’inizio dell’anno scolastico 2016-2017. “Per quest’anno la soluzione l’abbiamo trovata – conclude Frosini –. Continueremo con il nuovo sistema ma dal prossimo settembre non potremo proprio fare a meno degli spazi al primo piano di via Roma. Secondo le nostre proiezioni, infatti, la scuola è destinata a stabilizzarsi su una quota di 1000 studenti”. Si parlarà anche di questo, infatti, in un incontro previsto proprio al Cattaneo, alla fine del mese, alla presenza dell’amministrazione e della provincia, per fare il punto ancora una volta sui problemi di spazio che affliggono le due scuole sanminiatesi, il Cattaneo e il liceo Marconi di San Donato.

Giacomo Pelfer