Bilancio positivo per il baratto amministrativo

26 dicembre 2015 | 16:54
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Bilancio positivo per il baratto amministrativo

Bilancio positivo per il nuovo sistema di sostegno alle famiglie sperimentato negli ultimi mesi nel comune, con piccoli pagamenti in cambio di lavori di pubblica utilità. Oltre a forme di sconto sulle tariffe già in voga in molti comuni, la nuova frontiera del ‘baratto amministrativo’ a Santa Maria a Monte si è avvalsa di una nuova modalità che richiede alcune ore di lavoro da parte di soggetti scelti secondo precisi criteri di selezione, che tenessero conto della situazione lavorativa, dei figli a carico e di altri elementi utili ad identificare figure comunque che avessero bisogno di un sotegno, in cambio di piccole somme di denaro da pagarsi tramite voucher.

Una modalità che prevede, per 100 o 60 ore di lavoro, il pagamento di 1.000 o 600 euro e nell’ultimo anno è stato strutturato in tre progetti differenti, con bandi ad hoc, dedicati a piccoli lavori di giardinaggio, al volantinaggio e attività di promozione ed a lavori di pulizia e manutenzione degli edifici. “Siamo dell’idea che nel complesso la scommessa sia vinta – racconta il sindaco Ilaria Parrella – ed abbia nel complesso distribuito qualcosa come 10mila euro circa a soggetti che per la prima volta sono stati scelti con un bando che andava a intervenire laggiù dove effetticamente anche piccole somme di questo tipo potessero dare una mano”. Sono 19 in tutto le persone coinvolte nei tre progetti: 7 che hanno dato una mano ad i lavori di imbiancatura nelle scuole di Montecalvoli e San Donato, 8 che sono state impiegate nella manutenzione di aree verdi e nella ripulitura delle fosse lungo le strade comunali, lavoro che “non venifa fatto da anni”  precisa il sindaco e, infine, 4 che si sono impegnate in volantinaggi in occasione della distribuzione di messaggi da parte dell’amministrazione comunale per eventi o simili. “In tutto questo abbiamo anche, implicitamente, fatto passare un messaggio” conclude Parrella. “Abbiamo permesso ad alcune persone di entrare all’interno della macchina comunale e delle sue dinamiche, permettendogli al tempo stesso di prendere coscienza di quella che è una proprietà comune e di tutti: le nostre scuole, i nostri giardini, le nostre strade. Un’esperienza che credo replicheremo”.