Shalom, i nuovi cittadini globali a Fucecchio – Foto

21 dicembre 2015 | 14:38
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Giorno di festa per gli oltre sessanta giovani migranti che negli ultimi tre mesi hanno partecipato al corso di formazione sulla Cittadinanza Globale organizzato dal Movimento Shalom con la Misericordia di Empoli e di Cerreto Guidi, la cooperativa Pietra d’Angolo.

Il corso, giunto alla fase conclusiva nella sua parte teorica, aveva lo scopo di fornire ai partecipanti alcune basi di diritti umani e teoria dello sviluppo dei popoli, educazione civica e sanitaria, dialogo interreligioso e sociologia della pace. “L’obiettivo era dettato dall’esigenza che l’accoglienza a questi giovani non si limitasse ad una semplice risposta alle necessità immediate, ma fornisse loro strumenti per migliorare la loro consapevolezza sul proprio ruolo e sulle proprie prospettive” spiegano Costanza Pacini di Shalom e don Udoji Onyekweli della Caritas diocesana, due dei professori che hanno curato il corso. “E’ stata una bella esperienza per noi e per i ragazzi stessi. Anche noi ci rendiamo conto del fatto che le materie proposte non sono immediate, ma abbiamo cercato di conciliare le loro esperienze con concetti come quello della pace, della convivenza, dei diritti umani, unendoli anche ad alcune spiegazioni basilari sulla Costituzione Italiana”. Una conclusione alla quale seguirà un percorso che vedrà i partecipanti, adesso, farsi attivi all’interno di varie realtà associative della zona in qualità di volontari. Tappa fondamentale che il Movimento Shalom ha voluto celebrare con la consegna degli attestati, avvenuta questa mattina, lunedì 21 dicembre, presso la sala del Poggio Salamartano, in compagnia di alcuni dei professori che hanno accompagnato i giovani lungo il percorso di formazione e di don Andrea Cristiani. I migranti hanno mostrato molta attenzione in particolare per le tematiche relative ai conflitti interreligiosi, soprattutto in relazione all’attualità e alla necessità di dover diventare essi stessi attori di pace a partire dai piccoli conflitti personali o all’interno della famiglia. Hanno rivelato attenzione alle riflessioni sul tema dell’uguaglianza e dei pari diritti di uomini e donne e sul tema dello sviluppo dei popoli. Hanno inoltre mostrato di aver apprezzato le indicazioni sulle norme di comportamento sociale e igienico-sanitarie e sugli aspetti culturali italiani e europei, comprendendone l’importanza per un loro inserimento in Europa, non ultima la conoscenza della storia di liberazione italiana e la resistenza come esempio di impegno e di lotta contro la dittatura, spesso causa dei mali dei loro paesi di provenienza. Ci sono infine state alcune difficoltà, prevalentemente di natura linguistica, superate grazie ad una suddivisione in classi, una francofona e l’altra anglofona, ed il recupero progessivo dei casi particolari (lingue africane) tramite l’aiuto reciproco fra i compagni di corso. Le prossime fasi di questo percorso intrapreso dalle associazioni sarà quello di attivare dei laboratori pratici (cucina, informatica, cucito, agricoltura…), molto richiesti dai migranti stessi e di inserire i giovani in percorsi di volontariato all’interno della comunità e delle associazioni. “Anche per noi italiani e stato un piacere immenso avervi incontrato – ha dichiarato don AndreaCristiani alla platea dei corsisti – Conoscere e approfondire mondi nuovi è un’opportunità da non perdere, tanto più voi giovani che per uno scherzo del destino siete arrivati nel paese più vecchio d’Europa, un paese, il nostro, a cui le vostre teste e le vostre giovani braccia servono per progredire socialemente, anche se qualcuno ancora in Italia non lo ha compreso. Con la speranza che siate, sempre più da oggi, costruttori di pace: qui ed altrove.” 

Nilo Di Modica