L’Ex Opera Pia guida il Piano per le Cerbaie

16 dicembre 2015 | 12:31
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L’Ex Opera Pia guida il Piano per le Cerbaie

Si apre uno spiraglio di speranza per la rinascita dell’area dell’ex Opera Pia di Fucecchio. I primi mesi dell’anno, infatti, potrebbero essere decisivi per definire il futuro di questo territorio e dei suoi poderi, in quanto si cercherà di fare un passo importante per avviare quel progetto di ripristino e valorizzazione che più volte è stato proposto, negli anni, dalle varie amministrazioni comunali.

Donata nei primi del Novecento da Carlo Landini Marchiani alla Congregazione di carità per le famiglie bisognose del paese e divenuta di proprietà comunale nel ’99, l’immensa tenuta vede ora una possibilità di rimedio a tutti gli anni in cui è stata lasciata abbandonata a se stessa. L’ultima idea della giunta Spinelli si è concretizzata con l’attuazione di un percorso partecipativo, che peraltro ha già ottenuto un cofinanziamento dalla Regione Toscana, in grado di coinvolgere e raccogliere i pareri di diversi soggetti per trovare la migliore soluzione all’utilizzo di questi quasi 200 ettari immersi nei boschi delle Cerbaie e delle case coloniche presenti. Il Piano per le Cerbaie. Scommettiamo sul futuro dell’ex Opera Pia è il percorso di confronto che, da questo mese fino a maggio, raccoglierà i suggerimenti di cittadini, imprenditori, associazioni, fino a includere le università, per creare una rete di progetti utili a delineare la gestione del territorio, al quale faranno seguito dei bandi per l’annessa riqualificazione e conservazione dei poderi. Il percorso, effettuato dalla cooperativa fiorentina Sociolab, si suddivide nel concreto in tre fasi: nella prima fase, che si svolgerà fino a febbraio, si terranno interviste e sopralluoghi rivolti a tutti coloro che sono potenzialmente interessati all’area. Fino a marzo seguirà poi il coinvolgimento degli stessi soggetti in laboratori dove confrontarsi sui possibili scenari di utilizzo della zona, con la partecipazione di esperti che presenteranno buone pratiche di salvaguardia. Infine, nella terza ed ultima fase da concludersi a maggio, ci saranno dei seminari finalizzati alla redazione di linee guida per la costruzione di singoli bandi fatti in base ad ogni lotto presente, dal quale potrebbero nascere nuove attività imprenditoriali. “Si tratta di una zona importante, da troppo tempo lasciata abbandonata – afferma l’assessore all’ambiente Silvia Tarabugi -. Vogliamo che torni ad essere un’area attiva, dove poter avviare nuove attività di tipo agricolo o turistico, come la nascita di agriturismi. Quello che ci preme sottolineare è il fatto che alla fine di questo percorso partecipativo, qualora arrivassimo a stabilire degli appositi bandi per l’assegnazione dei terreni, questi saranno necessariamente legati alla presa in carico anche degli immobili, nonostante molti siano ad oggi dei ruderi per i quali c’è bisogno di un investimento importante”. Con questa proposta, dunque, il comune non è più l’unico a decidere in autonomia su come migliorare l’ex Opera Pia e, inoltre, non viene presentato un unico progetto che riguarda l’intero patrimonio, bensì la divisione dei poderi prevede che essi possano essere destinati ognuno ad attività diverse. “Il nostro obiettivo è quello di rimettere in moto l’Opera Pia – dice il sindaco Alessio Spinelli – cercando di tutelare sia l’area quale polmone verde del comprensorio, sia i poderi per un maggiore sviluppo del settore agricolo”.

Serena Di Paola


Immagine Key Fucecchio, art director Nicola Del Giudice