
Non sarà una semplice Casa della Salute, ma un centro specialistico dotato anche di due mini-sale operatorie destinato a servire l’intero bacino del Valdarno e non solo. Per dirla con le parole del capogruppo Pd Alessio Spadoni sarà una sorta di “mini-ospedale”, anche se l’operazione non convince affatto le opposizioni, convinte al contrario della scarsa convenienza di una permuta di terreno che, alla fine, consegnerà al Comune 140 metri quadri a propria disposizione la cui destinazione è ancora tutta de decidere.
E’ questo, in sintesi, l’esito del consiglio comunale di questo pomeriggio che ha dato il via libera, a maggioranza, alla realizzazione della Casa della Salute di Ponte a Egola, confermando l’accordo di programma sottoscritto a maggio dalla giunta comunale con l’Asl 11 di Empoli.
I fatti.
L’accordo, illustrato dall’assessore ai lavori pubblici Manola Guazzini, prevede la costruzione della struttura in un terreno, di proprietà comunale, ubicato fra piazza Rossa e piazza Biagi, per un investimento complessivo di circa 3 milioni e mezzo. In cambio del terreno, il comune di San Miniaro riceverà in permuta 141 metri quadri a propria disposizione, destinati ad ospitare “servizi decentrati” per la frazione di Ponte a Egola; destinazione per la quale, inizialmete, era stata avanzata anche l’ipotesi (che ha fatto molto discutere i consiglieri) di trasferire qui la biblioteca comunale o il centro Voci in transito attualmente ospitati in affitto nella Conceria dell’orologio. “A differenza delle altre – ha precisato Guazzini – la Casa della Salute di Ponte a Egola sarà a disposizione di un territorio più vasto. Si tratta quindi di una conquista per il nostro comune, perché c’è il riconoscimento del ruolo che San Miniato ha avuto in questo percorso”.
I dubbi e le critiche
Dura, invece, la presa di posizione di Laura Cavallini di Immagina San Miniato, che nalla dichiarazione di voto ha definito l’operazione come “un danno erariale”. “Nell’iniziale protocollo d’intesa di qualche anno fa – ha ricordato Cavallini – quel terreno era stato stimato in 411mila euro, cifra definita congrua dal Comune e dalla Asl. Adesso nell’accordo di programma quella cifra è stata rivista a 268mila euro, con una permuta del 10% quando di solito, in certi casi, si prevede piuttosto una permuta del 20”. Altro nodo caldo, poi, la destinazione della porzione di edificio che sarà a completa dispizione del Comune: “Voglio ricordare – ha aggiunto Cavallini – che oggi la biblioteca e Voci in transito occupano uno spazio in affitto di 600 metri quadri. Come si può pensare di trasferirli in 140?”.
Posizioni condivise anche da Chiara Benvenuti del movimento 5 Stelle e Alessandro Niccoli del gruppo misto, che hanno sollevato critiche anche sull’effettivo beneficio in termini di servizi, pensando soprattutto al futuro più che mai incerto dei locali dell’ex ospedale di San Miniato.
La posizione della maggioranza.
Ribattento alle opposizioni, il capogruppo Pd Alessio Spaadoni ha fatto notare che il terreno in questione non è costato niente al comune, “in quanto frutto di una lottizzazione”. “Il valore di quel terreno – ha proseguito – è determinato anche dal fatto che gli strumenti urbanistici ne prevedono una destinazione esclusivamente a servizi. I metri di permuta, invece, sono sempre stati 140. Oggi è l’inizio di un percorso che noi siamo orgogliosi di avviare, perché non era affatto scontato che questa struttura fosse fatta a Ponte a Egola”. Sulla destinazione della destinazione dei 140 metri di permuta, l’assessore Guazzini, ha spiegato che si trattava “solo di un’ipotesi, presa in esame sia per provare a risparmiare l’affitto attualmente sostenuto sia per dare a quei servizi una posizione più baricentrica rispetto alla frazione. Non si tratta però di una soluzione scolpita nel marmo”.
L’intervento del sindaco.
“Gli altri comuni avrebbero non solo regalato il terreno, ma avrebbero pagato loro qualcosa pur di avere questa struttura”, ha commentato il sindaco Vittorio Gabbanini dichiarandosi “molto sorpreso” dalle critiche delle opposizioni. “Quella di Ponte a Egola non sarà una classica Casa della Salute come a San Miniato Basso, con i prelievi e i medici di medicina generale, ma si tratta di un centro specialistico che tutti avrebbero voluto sul propro territorio”. Una struttura, a detta del sindaco, che eseguirà dai 5mila ai 6mila intervento l’anno, “portando anche un bel po’ di economia sul nostro territorio. E’ vero che siamo il secondo comune dell’Asl 11 per numero di abitanti e quindi abbiamo anche la forza per chiedere, ma non era affatto scontato che venisse fatta a San Miniato. Invece noi sul tema della sanità stiamo picchiano sodo, come dimostra anche il Punto di primo soccorso realizzato a La Catena: inizialmente lo voleva Santa Croce e invece è stato fatto da noi perché siamo in posizione più baricentrica”.
Il futuro.
Il progetto della Casa della Salute, adesso, dovrà essere ereditato dalla nascente Azienda sanitaria Toscana Centro, dove sembrano destinati a confluire anche i quattro comuni del Valdarno pisano, in base alla riforma della sanità che accorperà le attuali Asl in 3 aree vaste. Il sindaco Gabbanini, anche in incontri pubblici, ha assicurato che la riforma non metterà affatto in discussione il progetto della Casa della Salute di Ponte a Egola, spiegando anzi di aver già ricevuto rassicurazioni. Dubbi, tuttavia, sull’effettiva realizzazione sono stati espressi da Laura Cavallini: “Che vanga fatta è tutto da vedere – ha detto la consigliera – visto che cambieranno gli interlocutori”. (g.p.)