Cattivi odori, la provincia diffida la Waste Recycling

10 dicembre 2015 | 19:33
Share0
Cattivi odori, la provincia diffida la Waste Recycling

Ora c’è la diffida. La provincia di Pisa nella giornata di oggi ha emesso un atto con cui intima alla Waste Recycling di gestire correttamente l’impianto di depurazione di Castelfranco di Sotto, da dove negli ultimi giorni erano arrivate intense maleodoranze che avevano indotto il sindaco Gabriele Toti a una pesante presa di posizione contro l’azienda e che ha determinato l’intervento degli enti preposti a vigilare sul coretto utilizzo della struttura a cominciare da Arpat.

La provincia a questo punto ha risposto con un atto ufficiale con cui ha vietato alla Waste di utilizzare sostanze a base idroalcolica nel processo di selezione dei rifiuti, in particolare, si legge nei documenti della provincia, nella selezione di nitrificazione e denitrificazione del processo biologico, presente nell’impianto per il trattamento dei rifiuti di Via Malpasso, il depuratore di Castelfranco. Un linguaggio tecnico che lascia capire poco, ma che farebbe intuire che si tratta dello smaltimento di rifiuti industriali ottenuto attraverso reazioni chimiche indotte da reagenti che nel loro processo libererebbero le maleodoranze. Insomma sembrerebbe trattarsi di un’anomalia nel ciclo di trattamento dei rifiuti, dove sarebbe stato utilizzato un “catalizzatore” o quanto meno un componete nella reazione chimica che ha causato gli odori dei giorni scorsi. Non solo la Provincia ha anche intimato alla Waste Recycling di comunicare entro due giorni dalla ricezione degli atti, il quantitativo dei rifiuti di questo tipo ancora stoccati nell’impianto e inoltre l’azienda dovrà comunicare anche come verranno smaltiti, questo farebbe presupporre che il ciclo che ha causato la maleodoranze adesso potrebbe essere modificato o sospeso. Una presa di posizione anche da parte della provincia che segue le richieste del sindaco Toti e che potrebbe avere un valenza restrittiva in questo specifico caso nel tentativo di scongiurare nuove maleodoranze.

Gabriele Mori