I francescani lasciano San Miniato: mancano le vocazioni

7 dicembre 2015 | 08:57
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I francescani lasciano San Miniato: mancano le vocazioni

In quella enorme e bellissima struttura sono rimasti un pugno di frati conventuali, cinque in tutto. Troppo pochi per gestire quell’oasi di pace composta da più ambienti. Dopo più di 800 anni, l’Ordine si prepara a fare le valigie e a salutare quelle mura cariche di storia entro il prossimo autunno. Ulteriore dimostrazione, se serve citare Sant’Agostino, che nulla è per sempre e che la città eterna è altrove. Il termine per i cinque conventuali per lasciare San Miniato è il primo settembre ma potrebbe essere una data indicativa.

Un complesso antico, la cui storia nasce nei primi anni del 1200, interessato nei secoli da numerosi ampliamenti strutturali ma soprattutto dal passaggio di tanti religiosi. Non sappiamo per la precisione quanti e quali, dato che gli archivi storici se li portò via Napoleone Bonaparte in persona, ma sappiamo con certezza che ad oggi ospita l’ultimo ordine monastico residente a San Miniato, composto da un totale di cinque frati. Adesso l’ipotesi sempre più probabile è che tutto questo possa un domani non esserci più, cancellando una parte di storia e cultura locale sicuramente di grande importanza e significato simbolico.
In previsione, infatti, vi è l’accorpamento dei frati con altre province religiose (quelle di Toscana, Umbria, Marche, Sardegna e Lazio), una scelta di ordinaria amministrazione che però lascerebbe incerto il futuro del complesso. Il rischio è che lo storico patrimonio immobiliare possa essere poi diviso o trasformato, magari in una struttura ricettiva dedicata ad attività lucrose. In merito a questo però i frati del convento hanno fatto esplicita richiesta ai superiori dell’Ordine di non vendere la struttura o, quanto meno, di mantenere la funzione di accoglienza che ha sempre garantito destinandola eventualmente, come ci spiegano dal convento, a comunità di recupero o comunque in aiuto ai più bisognosi. Tutt’oggi, ad esempio, tra le attività di cui si occupano i frati vi è l’accoglienza ai pellegrini, in particolare quelli che percorrono la via Francigena, ai quali viene offerta la prima colazione, la cena e il pernottamento, oltre che l’ospitalità a pranzo dei ragazzi che arrivano in ritiro prima della comunione o della cresima. Fino al recente benvenuto dato ai turisti stranieri pervenuti nel centro storico in occasione della Mostra mercato del tartufo bianco. Certo è che, se fosse venduto, dell’uso dell’immobile disporrà il nuovo proprietario più o meno come desidera, nei limiti della legge e dei piani urbanistici. Intanto i cittadini di San Miniato, che proprio in questi giorni hanno già perso la guardia medica (leggi qui La guardia medica lascia S.Miniato. La Misericordia:”Disagio per gli anziani”), hanno organizzato un incontro pubblico, previsto per venerdì 18 dicembre alle 21,30 al circolo ricreativo Cheli, per analizzare la questione e confrontarsi in un dibattito propositivo.

Serena Di Paola