Cinghiali salvi a San Miniato, burocrazia ferma contenimento

4 dicembre 2015 | 12:39
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Cinghiali salvi a San Miniato, burocrazia ferma contenimento

Fucili a riposo, i cinghiali hanno vinto. O forse a vincere è stata la burocrazia. Questo si evince dall’ultima chiosa congiunta di Arcicaccia e Federcaccia sulle nostrane zone di ripopolamento e cattura. “E’ doveroso mettere a conoscenza il mondo agricolo i cacciatori, la cittadinanza, le istituzioni, che gli interventi di contenimento degli ungulati all’interno della zona di ripopolamento e cattura (1350ha) non possono essere effettuati – annuncia il segretario del comitato di gestione Piero Taddeini – ci preme evidenziare il profondo dispiacere da parte di coloro che per volontariato si sono sempre contraddistinti per impegno, serietà, sacrificio, nella gestione della zona di ripopolamento, per ridurre al minimo i danni arrecati da ungulati, oltre a prevenire incidenti stradali dettati da un’eccessiva presenza del suide. A causa di leggi (comunitarie e regionali), regolamenti (provinciali e sanitari)  di difficile attuabilità ed interpretazione in materia di gestione ungulati all’interno dei ripopolamenti, siamo costretti a non poter mettere in atto quelle azioni di contenimento tanto utili quanto necessarie, a noi demandate. Ci auguriamo che gli organi e gli enti preposti possano al più presto mettere in condizione i comitati di gestione della zone di ripopolamento e cattura della provincia di Pisa, di operare nella sicurezza legislativa, amministrativa, sanitaria e operativa, al fine di non far ricadere responsabilità non dovute a coloro che solo per mera opera di volontariato cercano di attivarsi nell’interesse generale. Non verrà meno il nostro impegno nel sollecitare il ‘legislatore’ affinché si adoperi per una immediata risoluzione. Ci auguriamo che gli agricoltori, i cittadini, le Istituzioni locali possano avere comprensione e possano diventare parte attiva e collaborare con il mondo venatorio ed altrettanto comprendere le motivazioni che ci hanno costretto a prendere, nostro malgrado, questa difficilissima e sofferta decisione.”