Costretti a dormire in chiesa per proteggersi dai ladri

23 novembre 2015 | 18:52
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Costretti a dormire in chiesa per proteggersi dai ladri

La ferita è profonda e non si limita ai soli danni materiali perpetrati contro l’icona della Madonna e il portone laterale. Per la seconda notte, i quattro frati Minori del convento di San Romano, dormiranno in chiesa, come loro stessi raccontano.

Più della paura di essere di nuovo vittime dei ladri, c’è il fatto che il danneggiamento arrecato al portone, non permette più di chiuderlo. I ladri hanno aperto il varco con un piccone o un piede di porco, in modo tale da non farlo più chiudere. Il timore, ora, è che dopo i fatti della notte tra sabato e domenica scorsa (leggi qui S. Romano vandali danneggiano la Madonna del santuario-foto) i malviventi o altri malintenzionati possano nuovamente presentarsi al monastero, magari nella speranza di razziare altri oggetti di valore, che però – è bene specificarlo – come sottolineano i frati, non sono qui, come di valore non erano neppure le collanine sottratte. “Dopo questi furti – spiegano i religiosi – abbiamo messo tutto in una cassetta di sicurezza”. La devozione e il senso di responsabilità però ha prevalso e così i religiosi sono stati costretti a trasferirsi per le ultime notti nella chiesa, fino a quando il portone non sarà nuovamente messo in sicurezza e si potrà chiudere come prima. Forse già domani sera i frati potranno tornare a dormire nelle loro celle, tutto dipende dagli artigiani e dalla loro rapidità nel riparare la porta laterale della chiesa, quella sfondata dai ladri. Nelle ultime ore poi i frati minori hanno anche provveduto a mettere in sicurezza la statua della madonna con bambino, l’opera danneggiata durante l’ultimo raid dei malviventi, durante il quale hanno portato via le corone, questa volta di latta, poste sopra la testa dell’icona del Bambino e della Vergine. “Ora – spiegano al monastero – servirà un restauro, per il quale sarà necessario l’intervento della sovrintendenza di Pisa, che non abbiamo ancora contattato proprio perché l’emergenza era riuscire a chiudere la porta nella ore notturne. Francamente ci sentiamo molto provati da questa vicenda e soprattutto ci colpisce la furia con cui i malviventi si sono accaniti contro un’immagine sacra, che se dal punto di vista estetico è meno bella di altre opere, dal punto di vista religioso ha un valore maggiore, essendo ancora oggetto di devozione dei fedeli”.

La statua era stata recentemente sottoposta a un intervento di restauro che aveva reso necessario un lavoro delicatissimo ovvero svuotare l’itera scultura dal legno interno che era stata attaccato da parassiti. In questo modo è rimasta solo la porzione esterna del legno, quella in cui è impressa l’immagine della Madonna o il Bambino, che però ha uno spessore di circa un centimetro e mezzo, quindi una statua diventata delicatissima e sulla quale sarà necessario un attento lavoro di restauro conservativo anche dopo quest’ultima danneggiamento. Prima di poterla riesporre comunque – spiegano fra Valentino – passerà del tempo, perché bisognerà ripristinare la teca di vetro protettiva che è stata sfondata a picconate o con un mazzuolo. Pensare che il vetro è temperato e antisfondamento”.
L’immagine della vergine di San Romano è oggi come in passato oggetto di un vivace culto di devoti della Madonna. Nasce sicuramente dal punto di vista artistico come opera povera probabilmente realizzata da un artigiano locale nel 1100 e colorata con i tipici colori della scultura lignea minore toscana. In origine quasi sicuramente era stata collocata in una margine lungo la via Francigena per essere termine di conforto ai pellegrini, una tradizione in Toscana e in altre zone di Italia, molto seguita quella delle margini, fino all’ottocento. La Madonna nel sedicesimo secolo, a seguito del miracolo che portò alla costruzione del monastero fu collocata nella chiesa. Recentemente proprio per proteggerla era poi stata messa in una teca di vetro, che però non è bastata a salvarla dalla barbara furia di chi voleva solo arraffare oggetti di valore. (Gab.Mor.)