Impossibili da adottare, i cani di Varramista restano nel canile

Qualche anno fa erano stati una minaccia, fonte di polemiche e di svariate segnalazioni che alla fine, nell’estate del 2013, avevano portato alla cattura in massa di quasi tutti gli esemplari, specie di quelli considerati più pericolosi. Il problema adesso è risolto. La situazione è stata normalizzata, ma per quegli animali sembra non esserci un futuro da amico a quattro zampe. Impossibile, secondo i veterinari, riuscire a educarli alla vita con l’uomo. Tanto che il comune sembra destinato a farsene carico, fino alla fine dei loro giorni, ospitandoli in una struttura convenzionata.
La vicenda è quella relativa ai cani randagi nella valle di via Ricavo, tra i comuni di Montopoli e Palaia, proprio a ridosso della tenuta di Varramista. Una problema antico, a lungo dibattuto, legato alla presenza di uno o più gruppi di cani, liberi e aggressivi perche probabilmetne cresciuti selvaggi, che tendevano a muoversi in branco arrivando anche ad accerchiare singole persone a piedi o in bicicletta. Una situazione che nell’estate 2013 spinse l’allora sindaco Alessandra Vivaldi ad emanare un’ordinanza di cattura, dando il via ad un’operazione che coinvolse anche l’amministrazione di Palaia, la forestale, i carabinieri, la polizia municipale, la provincia di Pisa e l’Asl11, insieme alle associazioni venatorie, ai proprietari della zona e all’associazione “Amici degli animali a quattro zampe” di Pontedera. Sedici gli animali catturati, ai quali vanno aggiunti i cani risultati riconducibili ad un proprietario della zona, i quali sono stati opportunamente visitati, chippati e quindi sterilizzati.
Per gli altri 16, però, è rimasto il problema di dove e come tenerli. Alloggiati fin da subito in un canile convenzionato col comune, la “Pensione per cani e gatti Certosa” di Montespertoli, di quei cani oggi ne rimangono 12: tre sono deceduti in questi due anni, un altro è stato adottato da un’operatrice del canile, mentre per gli altri non c’è niente da fare. Troppo grande, a quanto pare, la diffidenza nei confronti dell’uomo, troppo pericolosi per poter pensare a un’adozione. Tanto che il comune ha dovuto prevedere in bilancio uno stanziamento di circa 30mila per coprire vitto e alloggio degli animali fino al 31 dicembre del prossimo anno. È quanto prevede una determina del 12 novembre con la quale l’amministrazione ha rinnovato la convenzione con il canile di Montespertoli, l’unico ad essersi fatto avanti nel bando aperto all’inizio di quest’anno per la riassegnazione del servizio.
“La convenzione con il canile era un atto dovuto, al di là del caso dei cani di Varramista – spiega l’assessore montopolese Alessandro Varallo – il precedente contratto era arrivato a scadenza e dovevamo riaffidare il servizio. Nel frattempo abbiamo provato a chiedere alla Asl se era possibile pensare ad un programma di rieducazione per rendere i cani adottabili, ma i veterinari ci hanno sempre risposto di no”. Al momento, infatti, la quasi totalità dello stanziamento economico servirà a coprire proprio la permanenza al canile dei 12 cani catturati nel 2013. “Per tutti gli altri – dice Varallo – riusciamo sempre a riadottarli velocemente, grazie soprattutto al lavoro dell’associazione ‘Amici degli animali a quattro zampe’. Di fatto, non possiamo far altro che ospitarli praticamente a vita. Nel frattempo proveremo a chiedere il coinvolgimento e l’aiuto anche di altri enti”.
Giacomo Pelfer