
Per quattro anni, ogni giorno Chiara Leone ha aperto il suo negozio in piazza del Popolo accogliendo turisti e samminiatesi, ogni giorno con il suo sorriso, con l’accuratezza e la piacevolezza del suo negozio La Contessa Matilde.
Da gennaio questa scena, almeno per un po’ non la vedremo più e San Miniato sarà un po’ più triste. La proprietaria infatti ha deciso per motivi personali di sospendere l’attività e tornare nella sua città natale, Livorno e così la saracinesca della Contessa Matilde rimarrà abbassata. “La notizia, so che sta girando in città – spiega proprio Leone – infatti siamo noi che abbiamo cominciato a dirlo ai nostri clienti più affezionati, poi presto tra qualche giorno inizieremo una piccola svendita”. Sulle motivazioni della chiusura poi Chiara Leone ha sottolineato: “La decisione è scaturita da cambiamenti personali della mia vita che mi rendono difficile proseguire nella gestione dell’attività”.
La speranza per molti samminiatesi è che possa arrivare qualcuno che abbia voglia di proseguire alla guida della Contessa Matilde, raccogliendo il testimone di Leone ed evitare che un altro fondo commerciale rimanga a lungo con la saracinesca abbassata. Questo infatti ancora prima che una perdita economica per il tessuto commerciale sarebbe una perdita umana, alla fine si sa, storici ed economisti lo dicono da tempo, i negozi in un centro commerciale naturale oltre che ad assolvere alle necessità merceologiche e del commercio, rappresentano una rete di persone che garantiscono la vivacità e la vitalità della città. E nel caso della Contessa Matilde è stato proprio così, la sua titolare infatti è stata anche tra i promotori dei molti eventi che sono stati organizzati nel centro storico a San Miniato e che hanno riscosso parecchio successo a cominciare da Meravigliosa Francigena. Poi c’è da tenere conto A San Miniato dove i numeri sono già piccoli perdere un altro negozio sarebbe inciderebbe in modo significativo. Basti pensare che in tutto il centro commerciale naturale naturale si contano 62 imprese commerciali, di cui 51 a San Miniato e circa una decina sparse tra La Scala a Ponte a Elsa. Delle 51 presenti nel centro storico, molte sono ristoranti , bar, alimentari e strutture ricettive per il turismo e solo una quindicina sono negozi di generi non alimentari. Numeri, che quindi fanno capire che ogni volta che chiude un’attività soprattutto nell’ambito non alimentare l’incidenza statistica è molto elevata per questa realtà.