
Gli esuberi restano ma su base volontaria, e soprattutto con un forte incentivo all’esodo. È quanto prevede l’ipotesi di accordo nella vertenza Tfl che coinvolge 6 dei 23 dipendenti della filiale castelfranchese.
La multinazionale dei prodotti chimici, infatti, anche nell’incontro di ieri nella sede di Buscate (vicino Milano) ha ribadito l’intenzione di ridurre il personale attualmente impiegato nei quattro stabilimenti italiani: 27 esuberi a fronte di 152 dipendenti, di cui 6 nella sede di Castelfranco. I delegati sindacali, però, hanno chiesto e ottenuto che l’esodo avvenga su base volontaria: ipotesi accolta dall’azienda, che ha messo sul piatto anche un interessante incentivo economico per chi deciderà autonomamente di abbandonare Tfl. Una proposta che è stata illustrata questa mattina, in assemblea, ai lavoratori della sede castelfranchese, in attesa che lo stesso avvenga tra domani e lunedì negli altri tre stabilimento italiani: Buscate, Solofra e Montebello.
“Onestamente la proposta è interessante – spiega Loris Mainardi della Filctem-Cgil, presente all’incontro di ieri insieme a Marcello Familiari della Femca-Cisl –. In pratica l’azienda va a monetizzare l’importo della cassa integrazione che non ha voluto concedere, aggiungendo a questo anche un forte incentivo”. Non solo: per chi raggiungerà la pensione durante i 24 mesi mobilità (anche se non è il caso dei 23 dipendenti di Castelfranco), l’azienda si è proposta di coprire la differenza tra l’importo della mobilità e quello della futura pensione.
“Di sicuro la proposta è buona – riprende Mainardi – anche se si parla sempre di 6 persone che comunque perderanno il posto di lavoro, in un momento in cui il mercato non offre molto. Era impossibile, però, ottenere più di così”. Il dato che emerge, del resto, è la determinazione assoluta a ridurre il persone, anche a costo di investire risorse consistenti pur di assottigliare la forza lavoro. Un atteggiamento che ovviamente lascia qualche timore sul futuro. “La cosa brutta è che alla fine si monetizzano dei licenziamenti – aggiunge Mainardi – senza chiarire quali saranno le strategie future dell’azienda. Una scelta dettata da previsioni di mercato secondo le quali il settore della conceria, nei prossimi anni, sarà destinato a contrarsi ancora. E Tfl, per essere più snella e aggressiva in vista di questo nuovo mercato, ritiene di dover a tutti i costi ridurre il proprio personale”.
Giacomo Pelfer