L’ingresso del vescovo sarà da Villa. Programma e stemma

10 novembre 2015 | 11:09
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L’ingresso del vescovo sarà da Villa. Programma e stemma
L’ingresso del vescovo sarà da Villa. Programma e stemma
L’ingresso del vescovo sarà da Villa. Programma e stemma

La prima tappa del nuovo vescovo di San Miniato sarà nel territorio di Castelfranco, a Villa Campanile e Orentano, da dove Andrea Migliavacca varcherà i confini della diocesi prima di proseguire verso la città della Rocca. È quanto prevede il programma ufficiale del 20 dicembre, quando Migliavacca partirà da Pavia per assumere ufficialmete la guida della diocesi samminiatese. Una giornata densa e ricca di impegni per il più giovane vescovo d’Italia, il venticinquesimo vescovo nella storia della diocesi di San Miniato.

Il programma della giornata
La prima tappa del vescovo sarà l’accoglienza al margine nord ovest del territorio diocesano, precisamente nella piccola parrocchia di Villa Campanile, dove alle 11,45 varcherà il confine della diocesi e verrà accolto dall’amministratore diocesano monsignor Morello Morelli. Il primo appuntamento ufficiale sarà nella vicina parrocchia di Orentano, dove monsignor Migliavacca andrà a visitare e pranzerà con gli ospiti della casa di riposo gestita dalla fondazione Madonna del Soccorso.
Dopo pranzo si sposterà direttamente a San Miniato, dove alle 15,30 in Piazza del Popolo riceverà il benvenuto del sindaco Vittorio Gabbanini. Subito dopo, alle 15,45, si sposterà nella chiesa di San Domenico per incontrare i giovani della diocesi di San Miniato.
Da qui, il corteo si sposterà in processione verso il seminario, più precisamente nella biblioteca antica, dove a partire dalle 16,15 monsignor Andrea saluterà le autorità locali.
Alle 16.45 partirà la processione verso il duomo. Alle 17 sarà aperta solennemente la porta santa dell’anno giubilare della Misericordia. Una volta iniziata la celebrazione e dopo la consegna del pastorale, Migliavacca diverrà ufficialmente vescovo della diocesi di San Miniato.
Lo stemma del nuovo vescovo
Il prelato, intanto, ha scelto anche lo stemma che accompagnerà la propria missione episcopale. Uno stemma diviso in tre parti, raffigurante la croce in legno di Sant’Andrea nella parte inferiore, accompagnata ai lati da una cometa di sei raggi su un lato e da un cesto d’oro contenente cinque pani e affiancato da due pesci nell’altro. In basso il motto “Maestro dove abiti?”, tratto dal vangelo di Giovanni, nel quale San’Andrea (primo degli apostoli ad essere chiamato) questa domanda rivolge a Gesù. Un motto che riassume l’atteggiamento personale e pastorale del nuovo voscovo sanminiatese: quello di mettersi alla ricerca del signore e comunicare agli altri questa fondamentale esperienza di fede. La forma stilizzata degli ornamenti ai lati dello scudo, invece, è simile a quella dello stemma di monsignor Giovanni Giudici, vescovo di Pavia, col quale Migliavacca ha collaborato per tanti anni. Il richiamo a Sant’Andrea, del resto, del quale Migliavacca porta anche il nome, è anche un omaggio al patrono del seminario di Pavia di cui il nuovo vescovo è stato rettore per 14 anni. La cometa, ovviamente, ricorda la stella che guidò i magi nella loro tenace e faticosa ricerca di Gesù, mentre il pane e i pesci evocano il miracolo della moltiplicazione (Gv 6, 4-13). I colori azzurro e rosso, espressamente voluti Migliavacca, sono in ricordo del gruppo scout Agesci Pavia 1 del quale è stato per anni assistente.