
“Decidemmo di fare la riforma prima della fine della legislatura, perché se non l’avessimo fatta la situazione ci sarebbe scivolata di mano. Dal primo gennaio 2016 partirà il nuovo assetto organizzativo. Se ce la fossimo presa più comoda, nel 2016 ne avremmo parlato, nel 2017 ne avremmo discusso e nel 2018 avremmo avuto la legge. Io mi sono preso la responsabilità di accelerare. Ora si tratta di fare correzioni e aggiustamenti, ma la struttura c’è”.
Sono le parole del presidente della Regione Enrico Rossi intervenuto all’iniziativa SanitàdiTutti promossa dall’assessore Stefania Saccardi a Firenze per confrontarsi con tutti i vari soggetti coinvolti nella riorganizzazione della sanità. Rossi è intervenuto alla giornata di riflessione facendo il punto sulla situazione aggiungendo un po’ di cronostoria della riforma. “La nostra sanità – ha detto Rossi – è un sistema di oltre 50mila persone. Un mondo grandissimo, che tutte le mattine si alza e spesso sta sveglio anche la notte, per servire i cittadini della Toscana, farsi carico della loro sofferenza. Come puoi pensare di innovare se non coinvolgi queste persone? L’assessore mi diceva che intende ripetere questa iniziativa: la trovo una cosa bella e intelligente”. Poi rossi ha aggiunto: “Il Servizio sanitario nazionale – ha sottolineato Enrico Rossi – è un’infrastruttura civile decisiva per il benessere e la felicità del nostro Paese. Questo servizio ha dato buone prove di qualità e controllo della spesa e va mantenuto. In altri tempi la sanità Toscana è stata portata a esempio per salvare il Servizio sanitario nazionale, la sanità in Italia è stata salvata anche grazie alla Toscana. Ora siamo in un altro passaggio delicato. Vogliamo una sanità pubblica, universalistica, di qualità e la Toscana può dare l’esempio. Appropriatezza, specializzazione, qualità delle cure. Rendere compatibile la qualità del servizio con le risorse limitate che abbiamo a disposizione. Queste sono le sfide. Noi siamo partiti in corsa. Faccio appello a tutti voi: se spiegate, il corpo e il cuore della sanità possono capire e reagire bene”.