


Marco Travaglio e Ferruccio De Bortoli erano attesi. Ma alla consegna del Premio Montanelli a Fucecchio, c’era anche Beppe Grillo. “Mi sono trovato in questo sistema: ero un ex comico, sono un ex politico, ora non so cosa sono, sto cercando anche una mia dimensione”, ha detto Grillo.
“La parola mi è sempre stata attribuita come volgare, dicevano che io ero quello che gridava e diceva parolacce. Ma la parola a volte necessita di forza, di crudezza e anche della parolaccia. Questa è la forza di un pensiero, che tu scagli e butti contro chi non pensa”. Grillo, contenstato spesso dalla categoria perché riluttante a parlare con i giornalisti, del “mestiere più bello del mondo” ha detto: “Credo che la professione del giornalismo andrà rivista e rivalutata in un’altra chiave nel futuro perché oggi assistiamo, tranne in casi particolari, veramente a un giornalismo postdatato. I cronisti arrivano sempre dopo che i fatti sono successi”. E, sul Movimento 5 Stelle spiega: “Non era in previsione di fare movimenti, poi ho scoperto la rete e i messaggi. Ho capito che c’era un nuovo modo di colloquiare e di fare, capace di poter arrivare direttamente senza intermediari”.