S. Maria a Monte riscopre i suoi monumenti per il 4 novembre

4 novembre 2015 | 15:59
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S. Maria a Monte riscopre i suoi monumenti per il 4 novembre
S. Maria a Monte riscopre i suoi monumenti per il 4 novembre
S. Maria a Monte riscopre i suoi monumenti per il 4 novembre

Quale storia dietro ai monumenti votivi, alle statue alla memoria dei caduti o alle tante targhe che costellano i nostri centri sotorici? Questa la domanda alla quale l’amministrazione comunale di Santa Maria a Monte ha voluto rispondere spolverando gli album, i documenti e le vecchie cartoline, unendole ad un lavoro di ricerca fatto negli archivi comunali. Un modo per scavare in una storia certo recente ma che oramai rischia di perdersi nelle nuove generazioni, abituate a vivere la città ed i suoi antichi blasoni come residui di guerre fortunatamente sempre più lontane, il cui testamento è dato in carica ormai al solo “monumento” (da mens e monere, “memoria” e “far ricordare”).

Il lavoro che ne è venuto fuori, letteralmente, è “Un secolo di memoria e di eroi”, piccola pubblicazione di circa quaranta pagine, resa possibile dal lavoro del dott. Mariano Boschi, che sarà distribuita proprio in occasione delle celebrazioni del 4 Novembre, Festa dell’Unità Nazionale e delle forze armate e anniversario della fine della Grande Guerra, che saranno officiate in tutti i comuni del comprensorio domenica prossima. Studio breve ma ricco di curiosità, corredato di elementi anagrafici e date, ma anche di un accenno di analisi di quella che fu la genesi dell’arte dei monumenti che, in ogni dove, sorsero negli anni ’20 e ’30 per commemorare le vittime della Prima Guerra Mondiale. Una “democratizzazione” della morte e della gloria in voga negli anni del revanscismo e del fascismo allora in ascesa. Ad essere passati in rassegna sono tutti i principali monumenti votivi del territorio comunale, a partire da quelli più noti, come la statua posta al centro di Piazza della Vittoria, risalente al 1926 e costata all’epoca 46mila lire, o come il Parco della Rimembranza, edificato sopra l’antico cimitero dove riposavano fra gli altri Michele e Dante Carducci, fratello e padre del noto poeta e Premio Nobel, “adorno di ottanta cipressi” oggi alti oltre venti metri, ma appena piantati in alcune fotografie presenti nella pubblicazione. Sino a giungere a quelli la cui origine e storia è meno nota, come l’obelisco ancor’oggi visibile nel centro della frazione di San Donato o il “tempietto” di Montecalvoli, costruito nel 1928 per commemorare gli oltre 37 caduti della frazione. “Che il marmo ed il bronzo impiegati nell’erezione di questi monumenti ci invitino a riflessioni più complete sul nostro modo di intendere la memoria e sull’importanza che può avere ai giorni nostri e potrà avere per le generazioni future – scrive la sindaca Ilaria Parrella nella prefazione. “Possa tutto questo rappresentare una rilettura delle atrocità della Grande Guerra”.

Le celebrazioni

Dopo la santa messa delle 11, a cui parteciperanno le autorità, un corteo accompagnerà chi vorrà partecipare fino al monumento di Piazza della Vittoria, ai piedi del quale verrà deposta una corona di alloro in onore dei caduti. Dopo un breve intervento del Sindaco Ilaria Parrella e di Samuele Campo, primo cittadino dei bambini, da uno studente del liceo scientifico XXV Aprile verrà letta una riflessione su quella che poi è stata riconosciuta come “un’inutile strage”. Seguirà la lettura, da parte di alcuni bambini delle scuole primarie, del triste elenco delle 142 “vite non vissute”, dei 142 “figli non nati” provenienti dal territorio di Santa Maria a Monte.

Nilo Di Modica