
Sono 106 i milioni di euro stanziati per la sicurezza dell’Arno per proteggere chi vive lungo il bacino del fiume e Valdarno inferiore non arriverà neppure un cetesimo.
La cifra dei fondi disponibili e il suo impiego lo ha annunciato il presidente della regione Enrico Rossi, in occasione delle celebrazioni per commemorare l’alluvione del 1966 causato dall’esondazione dell’Arno che a San Donato nel comune di Santa Maria a Monte causo anche vittime tra la popolazione. Questa la ripartizione dei fondi per i 10 interventi da realizzare nei prossimi 4 anni che interessano anche se per punti tutto il bacino dell’Arno, saltando totalmente il Valdarno inferiore. Cinque cantieri riguardano l’Arno nella città di Firenze e nella Città metropolitana e sono il completamento delle casse di espansione di Figline (74 milioni), gli interventi sui torrenti Mensola e Ema (15 milioni) e l’adeguamento dell’alveo del torrente Mugnone alle Cure di Firenze 5 milioni. Gli altri cinque sono relativi a lavori urgenti su corsi d’acqua o zone di elevata pericolosità idraulica del territorio toscano: la risagomatura del torrente Carrione a Carrara 2 milioni e 800mila euro, le casse di espansione sul fiume Era a Pontedera con 7 milioni e sul torrente Bicchieraia ad Arezzo per 2 milioni e 300mila euro, il potenziamento dell’impianto idrovoro a Pisa per 800mila euro. Dei 106 milioni di euro, 64 milioni sono assegnati dal ministero e 42 milioni dalla regione Toscana che andranno a finanziare opere tempestivamente cantierabili. Una cifra che esce dall’accordo di programma firmato da Rossi in qualità di commissario di governo e il sindaco della città metropolitana Dario Nardella a Roma. Documenti che assegna i fondi Cipe per il pian nazionale contro il dissesto idrogeologico. “Si tratta di un passo avanti importante per la messa in sicurezza di Firenze e la tutela dell’intero territorio toscano – ha detto il presidente Rossi -. Grazie anche all’impulso dato dal decreto ‘Sblocca Italia’, che aiuta le amministrazioni locali a liberarsi da quegli ostacoli che bloccano progetti, cantieri ed investimenti fermi da troppo tempo. L’Accordo è il presupposto per realizzare interventi fondamentali attesi da anni con un’azione amministrativa trasparente e imparziale. Proprio per questo nel testo dell’intesa è stata prevista una collaborazione particolare con l’Autorità Nazionale Anti-corruzione. Saranno controlli speciali che si aggiungeranno a quelli ordinari che l’Autorità stessa svolge in seguito alla dichiarazione di estrema urgenza degli interventi”.
“Siamo giunti a un punto di decisione importante – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – in un giorno non casuale, il 4 novembre, che evoca la strage dell’alluvione del 1966 sentita non solo dalla nostra città ma da tutto il Paese e anche al di fuori dei suoi confini. Sono grato a nome di tutti i fiorentini per questo accordo che aiuta a mettere in sicurezza Firenze e la città metropolitana sotto il profilo idrogeologico, con progetti e cronoprogrammi bene identificati”.