


La storia di Montopoli Val d’Arno si arricchisce di dettagli inediti e curiosi, rinvenuti dai manoscritti di un concittadino vissuto tra la fine del ‘700 ed i primi anni del 19esimo secolo.
Stefano Damucci Toscani, personaggio allora illustre per i ruoli di prestigio ricoperti, ha lasciato un’eredità preziosa alla comunità locale: i suoi appunti riportano le cronache della Montopoli di un tempo, con particolari originali, ai più sconosciuti. Non solo, dai testi emergono considerazioni su ambiti che spaziano dalla medicina alla religione, dall’agricoltura alla letteratura. “Si tratta di documenti che ho raccolto nel tempo – afferma la bisnipote di Damucci Toscani, Maria –. Vista la loro valenza storico – culturale ho deciso di riunirli in un libro e così è nato Notizie storiche della terra di Montopoli. L’idea ha subito riscosso una grande interesse e di questo non posso che esserne felice”. La pubblicazione oltre che l’appoggio dell’amministrazione comunale ha ricevuto anche quello dell’associazione Pro Loco di Montopoli. Il libro sarà presentato alla cittadinanza sabato 31 ottobre, alle 16,30, nella sala Pio XII nei pressi del Municipio. L’evento sarà però anticipato anche da una mostra, allestita nei locali del museo civico e visitabile a partire dalle 18 di giovedì 29 ottobre. “Ho provato l’emozione di toccare con mano i documenti originali che saranno esposti alla mostra – spiega l’assessore alla cultura Cristina Scali –. Dai testi, scritti con una bellissima calligrafia, ho percepito quanto Damucci fosse colto, preciso e determinato”. Ad arricchire l’interno del libro saranno le immagini dell’artista Africano Paffi, create con tecnica grafica ad acquerello e ispirate all’ambiente e all’architettura montopolese. “Nel complesso l’opera è pregevole – dice il curatore Silvio Ficini –. È stato scritto tanto su Montopoli, ma in questo caso affiora una storia singolare, fatta di episodi mai raccontati. Molti testi si riferiscono all’attività di medico del Damucci che, frequentando le corsie dell’ospedale fiorentino, ha sviluppato una formazione scientifica all’avanguardia. Altri, invece, fanno emergere quanto la sua posizione sociale di rilievo condizionasse le scelte politiche del tempo”. Mostra soddisfazione il sindaco Giovanni Capecchi, convinto che si tratti di una buona opportunità per rafforzare l’identità collettiva e valorizzare il patrimonio culturale locale. Il progetto ha avuto anche il sostengo della fondazione Carismi.
Testo e foto
Serena Di Paola