
Rapporto consolidato quello di Montecalvoli e la musica, oltre le più immediate rimembranze. Il paese che dette i natali al celebre compositore Vincenzo Galilei, e che ancor’oggi può vantare fra i suoi residenti quella famiglia Santarnecchi che ancora fa parlare di sé per le collaborazioni artistiche coi grandi nomi della musica italiana, ha da sempre con il pentagramma un rapporto speciale. Dev’essere per questo che Alberto Fausto Vanni, esponente politico del paese fra le file del PRI e “agitatore culturale”, ha fatto della musica l’architrave di un “risveglio” economico, urbanistico e sociale di una frazione ormai trasformata per lo più in un dormitorio. Queste le considerazioni alla base dell’idea del progetto dell’Ostello della Musica, presentato ieri sera nei locali del circolo Acli della frazione santamariammontese in compagnia del geologo Eraldo Santarnecchie e dell’architetto Alessandro Gonnelli.
“Siamo qui per presentare un’idea più che un progetto, il quale dovrà venire fuori dalla collaborazione di tutti voi – ha dichiarato Vanni di fronte ad un piccolo gruppo di presenti. – La situazione della vostra frazione, che pure può vantare un pregio architettonico e storico notevole, è da tempo sotto gli occhi di tutti. Si tratta di un dormitorio nel quale nessuno negozio può resistere e che si sta progressivamente svuotando. Una situazione che può essere risollevata soltanto con un progetto complessivo di riqualificazione del centro che non sia legato alle mere contingenze, all’idea cioè che il massimo che si possa fare è tappare una buca oggi e magari rifare una strada domani, senza un criterio che non sia semplicemente un governare e amministrare l’esistente. Serve un format. Una caratterizzazione specifica”. Di qui l’idea: fare del piccolo centro montecalvolese, particolarmente adatto per questo in virtù delle sue ridotte dimensioni, una sorta di museo a cielo aperto dedicato alla musica. Perno di questo progetto sarebbe la riqualificazione dell’antico palazzo del comune (in foto), chiamato così perché effettivamente sede del governo del paese fino alla fusione con Santa Maria a Monte nel 1869. L’edificio, oggi in condizioni non eccelse, si affaccia nella piazza omonima di fronte alla chiesa di San Jacopo ed è di proprietà pubblica. “Proprio dal pubblico deve venire un’istanza del genere – dice Vanni. – Riqualificando un edificio altrimenti sottoutilizzato”. L’idea sarebbe quella di farne, appunto, un ostello dedicato ad artisti e musicisti, che sarebbero attirati da un luogo come Montecalvoli in virtù di corsi specialistici che potrebbero essere accesi nella piccola frazione mediante relazione con scuole d’eccellenza già esistenti in Toscana e in Italia. “Un po’ come avviene oggi per San Miniato, che com’è noto ospita la sessione estiva dell’orientamento universitario della Scuola Normale Superiore di Pisa, il centro montecalvolese potrebbe ospitare molti studenti italiani e stranieri per periodi specifici di formazione in ambito conservatoriale e musicale – dicono Santarnecchi e Gonnelli. – La loro presenza potrebbe essere incentivata anche con forme di ospitalità non incentrata solo sul palazzo comunale, ma ad esempio attraverso un hotel “diffuso” recuperato dagli ambienti sfitti del paese. La presenza poi di questi studenti e ragazzi, qui per studio e per effettuare stage, potrebbe incentivare la rinascita del paese e dovrebbe trasformarlo proprio grazie alla musica. Eventi e concerti potrebbero essere organizzati in un determinato periodo dell’anno nelle piazze e strade del centro storico. Il tutto condito da un centro che dovrà essere interamente “rivisto” in questa chiave. Qui dovrà sorgere un ostello della musica, ma anche delle aule in cui fare musica e lezioni e perché non un museo della musica o delle botteghe legate a tutto questo”. L’idea c’è, il progetto articolato ad oggi no. “Di questo noi di Progetto Repubblicano siamo perfettamente consapevoli – continua Vanni. – Quello che vogliamo fare stasera non è presentare un progetto fatto e finito, ma iniziare un percorso che faccia conoscere quest’idea ai montecalvolesi al fine di aprire un confronto fatto anche di tavoli di lavoro, dai quali dovrà sorgere il progetto vero e proprio che, una volta costruito, potremo presentare alla cittadinanza di tutto il comune e anche all’amministrazione comunale”. Il sasso è lanciato, la mano ben visibile. Non resta che aspettare che la creatività prenda corpo.
Nilo Di Modica