





Per chi non c’è mai passato rischia di essere un percorso pieno di insidie. Ogni buca un pericolo, ogni frattura nell’asfalto un tremito che risale su lungo la schiena. Eppure la strada è obbligata, non ci sono alternative. Soprattutto per le tante aziende di Castelfranco che ogni giorno devono raggiungere le imprese e le concerie di Santa Croce. Un via vai continuo, ad ogni ora del giorno, con la fretta e l’incombenza di un ritmo di lavoro che non concede soste. Il tutto su un percorso devastato da centinaia di buche, avvallamenti, fratture, come un grande groviera che certo non agevola il lavoro e l’immagine del distretto.
Un problema che esaspera imprenditori e lavoratori del Cuoio, i quali, ancora una volta, ci hanno chiesto di provare a fare un giro fra le due zone industriali. Due aree produttive tutt’ora prive di un collegamento diretto, da quando l’arrivo della Bretella del Cuoio ha interrotto la vecchia via Fucini senza prevedere in cambio una nuova strada che permettesse di coprire le poche centinaia di metri che separano le due zone industriali. Un “buco” che adesso si spera di colmare con l’attesissimo braccetto delle Bretella del Cuoio che l’amministrazione di Castelfranco, con l’aiuto degli imprenditori del macrolotto, conta di poter mettere in cantiere nell’arco del 2016.
Fino ad allora, però, la viabilità sopravvive in condizioni precarie. Per le aziende di Castelfranco l’unica possibilità è quella di imboccare via delle Confina per poi raggiungere la Francesca bis. Un percorso ad ostacoli sopra un tappeto di buche e spaccature, con l’asfalto saltato completamente in più punti. Buche antiche, in alcuni casi divenute vere e proprie voragini, che in questi giorni sono costantemente piene d’acqua. Stessi problemi che proseguono sulla provinciale, dove ad eccezione della rotatoria di innesto sulla Bretella del Cuoio si viaggia ancora su un asfalto completamente schiantato, insieme a profondi avvallamenti che spesso fanno sobbalzare auto e furgoni facendo vibrare le sospensioni. Una situazione indecorosa che raggiunge l’apice al bivio tra la Francesca bis e via del Trebbio Nord, che rappresenta di fatto l’unico vero accesso alla zona industriale di Santa Croce per chi arriva dalla provinciale. Un innesto da brividi, con una doppia curva in pendenza dove il traffico continuo di mezzi pesanti ha formato nel tempo una buca profonda alcune decine di centimetri.
“Una situazione indegna” la definiscono gli imprenditori, che da tempo chiedono interventi urgenti per migliorare un contesto che per le aziende rappresenta un danno anche e soprattutto economico. Da un lato, quindi, c’è la speranza di veder realizzato quanto prima il famoso braccetto di Castelfranco, che permetterebbe di “bypassare” la Bretella collegando in un attimo via della Confina con via Sant’Andrea, alleggerendo immediatamente il traffico che oggi si concentra sull’intero tracciato di via delle Confina e sulla Francesca Bis. Dall’altro lato, però, queste stesse strade non sembrano più in condizioni di poter garantire una viabilità accettabile in condizioni di sicurezza, né di poter aspettare altri anni prima di un consistente intervento di manutenzione.
Giacomo Pelfer