Selvaggina a chilometro 0 nei Macelli di San Miniato

16 ottobre 2015 | 12:27
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Selvaggina a chilometro 0 nei Macelli di San Miniato
Selvaggina a chilometro 0 nei Macelli di San Miniato
Selvaggina a chilometro 0 nei Macelli di San Miniato
Selvaggina a chilometro 0 nei Macelli di San Miniato
Selvaggina a chilometro 0 nei Macelli di San Miniato

Lo stabilimento di macellazione del comune di San Miniato, gestito dal Consorzio Macelli, ha inaugurato questa mattina 16 ottobre un impianto dedicato alla macellazione e conservazione delle carni di selvaggina, il primo autorizzato alla lavorazione delle carni di animali selvatici abbattuti in Toscana. Al taglio del nastro, con il sindaco Vittorio Gabbanini, c’era l’assessore regionale all’agricoltura Marco Remaschi, accolto anche da una delegazione dei dipendenti della Inseme che rischiano di perdere il lavoro (leggi anche Un tavolo per salvare il lavoro nella stalla dei tori ).

“L’impianto rappresenta un punto di riferimento non solo per la provincia di Pisa, ma per la Toscana – afferma l’assessore Remaschi –. La sua importanza risiede nella possibilità di mettere in tavola una prodotto locale, in tutta sicurezza. La realizzazione è avvenuta in poco tempo, ma ciò non sarebbe stato possibile senza la stretta collaborazione dei soggetti coinvolti”. Con l’apertura della nuova struttura, resa possibile grazie al contribuito regionale e all’investimento economico del gestore, sarà possibile garantire la provenienza locale della selvaggina pervenuta e, al contempo, assicurare il rispetto di determinati requisiti igienico-sanitari. I controlli, infatti, verranno effettuati in collaborazione con il servizio veterinario della Asl a partire dall’analisi delle viscere dell’animale che arriva dopo poco tempo dall’abbattimento. Seguono la conservazione in un’apposita cella frigorifera e la vendita, destinata principalmente a ristoratori e grande distribuzione. La localizzazione del macello a San Miniato è stata facilitata dalla presenza sul territorio di cacciatori formati, cioè di un numero di cacciatori abilitati alle prime manipolazioni della selvaggina cacciata e responsabili della salubrità del prodotto.
“Questo stabilimento rappresenta una realtà importante – spiega il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl 11 Gabriele Mazzoni –. I nostri operatori saranno impegnati stabilmente, al fine di garantire il rispetto della normativa vigente in materia e la sicurezza alimentare a tutela del consumatore”. Soddisfatto anche il promotore del progetto, il veterinario Alberto Profumo, che spiega: “L’idea nasce a seguito della mia stretta collaborazione con il macello. Ho capito che sarebbe stata una bella opportunità, soprattutto in un territorio dove la selvaggina è molto apprezzata. Sicuramente è un buon modo per garantire la provenienza delle carni”. All’inaugurazione hanno presenziato anche la responsabile regionale del dipartimento di prevenzione per la sicurezza alimentare Emanuela Balocchini, il presidente del Consorzio Macelli Fabrizio Mannucci, il direttore del Consorzio Gianluca Pasqualetti, il vice commissario dell’Asl 11 Renato Colombai e il responsabile della sanità pubblica, veterinaria e sicurezza alimentare dell’Asl 11 Luigi Coccoli.

Serena Di Paola