Il nuovo regolamento urbanistico dovrebbe essere sufficiente a mettere al riparo la valle del Chiecina dal rischio cava. Se così non fosse, “siamo pronti ad attivare ogni azione legale per difendere la bellezza del territorio e l’interesse generale della comunità”. Questa la risposta del sindaco di San Miniato, Vittorio Gabbanini, all’interrogazione dei Cinque Stelle discussa nel consiglio comunale di martedì.
Al centro dell’attenzione, l’ormai famosa previsione di un sito estrattivo a pochi passi dall’abitato di Bucciano. Sito che la Provincia aveva escluso già nel 2011 dal piano delle attività estrattive, sulla base di un’osservazione presentata dal comune di San Miniato. Osservazione, tuttavia, giudicata “irragionevole” dai giudici del Tar che nel 2013 accolsero il ricorso del proprietario del terreno, riammettendo, di fatto, la cava sulla sponda sanminiatese della valle. Una sentenza contro la quale la Provincia ha presentato ricorso al Consiglio di Stato dal quale si attende ancora la sentenza.
“Il comune di San Miniato – ha spiegato Gabbanini rispondendo al movimento Cinque Stelle – non è intervenuto nel procedimento di fronte al Tar perché il ricorso riguardava l’annullamento di un provvedimento della Provincia e perché nessuno lo ha chiamato in causa”. Tuttavia, l’amministrazione difende la validità dell’osservazione che aveva portato all’esclusione del sito. Secondo i giudici amministrativi, infatti, tale esclusione sarebbe stata dettata da un’estensione troppo generica delle aree a vocazione tartufigena previste nel regolamento urbanistico e nel piano strutturale. “In realtà – ha detto il sindaco – le motivazioni ostative al sito di cava non si limitavano solo alla presenza di aree tartufigene, ma si evidenziava che l’area è interessata anche dal vincolo idrogeologico e dalla presenza di aree di crinale tutelate sotto l’aspetto paesaggistico e ambientale. Elementi che non sono stati neppure richiamati nella sentenza del Tar”.
Ad ogni modo, “il nuovo regolamento urbanistico – ha aggiunto – ha eliminato le carenze formali evidenziate dal Tar ed è stato rafforzato ulteriormente il quadro delle tutele per la salvaguardia ambientale e del paesaggio”. L’amministrazione confida quindi in una sentenza favorevole del Consiglio di Stato. “In caso contrario – ha concluso Gabbanini – siamo pronti ad attivare ogni azione legale per difendere la bellezza del territorio e l’interesse generale della comunità”. (g.p.)