Gabbanini: “Il liceo Marconi a San Miniato”

13 ottobre 2015 | 17:39
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Gabbanini: “Il liceo Marconi a San Miniato”

“E’ stata una scelta miope collocare il liceo Marconi a San Donato, all’interporto e non è possibile che nonostante il fatto che stiamo pagando l’affitto per le 3 aule che servono al liceo, la Provincia non le abbia ancora rese agibili con i piccoli interventi che deve fare”.

E’ una storia lunga e forse anche un po’ italiana quella che racconta il sindaco di San Miniato Vittorio Gabbanini riguardo al liceo scientifico Guglielmo Marconi di San Donato, fatta di errori, secondo il primo cittadino, che ora vorrebbe risolvere spostando la scuola nella cittadella che il regolamento urbanistico di San Miniato ha dedicato proprio all’istruzione. Una storia fatta di scelte provvisorie dell’allora presidente della provincia Andrea Pieroni, diventate poi definitive, una vicenda che si perde in spazi inagibili o pericolanti, studenti che prendono lezioni in aule affollate e, non ultimo, di soldi pubblici spesi male, secondo Gabbanini. “Noi lo abbiamo previsto nel regolamento urbanistico – spiega il sindaco -, perché siamo convinti che sarebbe meglio, a questo punto, realizzare una struttura nuova il cui costo è stimato in 15 milioni di euro, anziché perseverare nell’errore di tenere il liceo scientifico a San Donato, in quell’edificio che non solo è ubicato fuori dal contesto di una scuola e che crea problemi anche per lo sviluppo produttivo di tutta l’area dell’interporto, ma è anche inutilizzabile per metà. Se dipendesse dal Comune noi – continua Gabbanini – avremmo già fatto il progetto per realizzare una nuova struttura per portare quegli studenti a San Miniato. Magari serviranno anni, ma lo avremmo fatto, anche perché – aggiunge il sindaco senza mezzi termini – un conto per gli studenti è fare le scuole in un altro posto e un conto è farle a San Miniato. Sono offerte formative diverse, per le possibilità che offre la città in termini di ambienti culturali, di biblioteche e di tutto quello che serve per aiutare i ragazzi ad avere una formazione di buon livello”. Avere un polo scolastico a San Miniato, quindi – secondo il sindaco – sarebbe un valore aggiunto per le scuole e non solo per il territorio.
La proposta infatti è molto chiara e tra le righe, il primo cittadino la lancia sia alla Provincia, di cui è anche vicepresidente, ma anche agli altri sindaci del comprensorio: San Miniato, nel Valdarno, storicamente è la città che ha sempre avuto più tradizione culturale e quindi potrebbe essere una buona opportunità trasferire il liceo proprio nella cittadella scolastica che urbanisticamente sarebbe già pronta ad accogliere il progetto. Il problema sono i soldi, ma su questo Gabbanini ha un’idea: “Continuare a stare nella struttura di San Donato è un costo continuo per avere poi un edificio con molti problemi probabilmente sul lungo periodo potrebbe convenire investire in un edificio nuovo”.
Insomma, per Gabbanini la questione è semplice, ma rimane il problema che per ora almeno, da qui a qualche anno, a decidere sulle scuole superiori continuerà a essere la Provincia. Poi c’è da tenere conto degli altri comuni del Comprensorio e capire se l’operazione è sostenibile in termini di rapporti tra i soggetti “dell’ipotetica” Unione del Valdarno inferiore ovvero Castelfranco di Sotto, Santa Croce Sull’Arno e Montopoli in Val d’Arno. Spostare il liceo infatti significherebbe accentrare tutte le scuole superiori a San Miniato e questo potrebbe significare forse dover compensare lo spostamento del Marconi nei fatti più vicino Santa Croce che non a San Miniato, magari lasciando altri servizi sugli altri comuni.
Ma l’argomento Marconi, per Gabbanini, non è solo l’occasione per lanciare una proposta, ma anche per puntualizzare che mettere il liceo in quella struttura di un privato è stato un errore, che poi se ne è tirato dietro altri. “Il liceo fu collocato lì perché doveva essere una soluzione provvisoria dall’allora amministrazione provinciale guidata da Pieroni. Ci sarebbe dovuto stare due anni – dice Gabbanini – poi da soluzione provvisoria è diventata definitiva e alla fine metà edificio è stato dichiarato pericolante e quindi non utilizzabile dalla scuola e tutto questo è constato 7milioni e mezzo di euro. Forse fare un edificio nuovo sarebbe costato meno e avrebbe garantito sicuramente un servizio migliore”. Ora forse bisogna cominciare a pensare a delle nuove soluzioni.