Un percorso partecipativo, un primo passo di un processo di integrazione avviato ma in buona parte ancora da sviluppare. Il comune di Castelfranco, in particolare l’assessore Giulio Nardinelli e il sindaco Gabriele Toti, una cosa l’hanno chiara: bisogna lavorare per l’integrazione in modo concreto e arrivare ad avere una società cosmopolita, ma integrata.
Per ottenere questo risultato, gli stranieri e gli italiani devono partecipare alla vita pubblica della collettività e partecipare alle scelte sul futuro di Castelfranco di Sotto. Questo è l’obiettivo di Tutti al centro, il percorso partecipativo finanziato dalla Regione attraverso la legge sui processi di partecipazione, che coinvolge le comunità straniere di Castelfranco e una vasta rete di soggetti, dalle associazioni, ai portatori di interessi, al terzo settore, ai semplici cittadini. Primo obiettivo di Tutti al centro, da raggiungere al termine di una serie di incontri all’Orto di San Matteo che cominceranno il prossimo 5 ottobre, è avviare il percorso che porterà alla nascita del forum dell’integrazione che, poi, dovrà predisporre un regolamento e diventerà un organismo consultivo dell’amministrazione comunale. “A noi, chi solletica la pancia a ideologie del passato, chi soffia sul fuoco in un momento in cui è evidente che i flussi migratori non potranno essere fermati, non piace” spiega il sindaco Toti. “Siamo convinti – dice ancora il primo cittadino – che i flussi migratori vadano governati e gestiti e noi lo facciamo a partire dall’integrazione: un percorso lungo e fatico, ma che è l’unica strada praticabile. A Castelfranco si è deciso di partire dal centro storico, dove abbiamo a una concentrazione più alta degli stranieri presenti sul territorio, 32 per cento della popolazione, mentre sul resto del territorio siamo al 13 per cento. Numeri – conclude Toti – che poi non sono neppure troppo eclatanti se si pensa che in altre zone della provincia, la percentuale media di stranieri è anche più alta”. A Castelfranco le nazionalità più rilevanti sono quella marocchina, georgiana, senegalese e albanese.
A seguire, per conto della giunta, il percorso partecipativo di Tutti al centro, che si declina nella prima fase in una serie di incontri dedicati a vari soggetti è l’assessore Giulio Nardinelli, che spiega: “Il nostro è percorso inclusivo tra le varie nazionalità presenti compresi gli italiani ovviamente, ma anche tra generi e diverse età. Ci rivolgiamo ai residenti del centro storico, alle donne di tutte le nazionalità e culture, alle comunità, nessuno è escluso. Questo progetto infatti fa parte di un percorso più ampio che coinvolge i cittadini nelle decisioni della collettività, dalle politiche abitative, alle mobilità, al decoro urbano. Partiamo da un concetto molto semplice: la cosa pubblica è tale se tutti la sentono propria”. Castelfranco per portare a compimento questo percorso ha scelto di avvalersi di soggetti tra cui le associazioni e gli enti che hanno già intrapreso percorsi inclusivi in altri territori limitrofi e hanno acquisito competenze a cominciare dalle associazioni di Pontedera per finire con le realtà già presenti su territorio del Valdarno.
I primi due incontri si svolgeranno lunedì 5 ottobre nei laboratori dell’Orto di San Matteo dalle 17,30 alle 19,30 con il tema il punto di vista dei giovani (aperto a tutti i giovani italiani e stranieri e a chi lavora o ha rapporti con loro: genitori, insegnanti, medici) e poi dalle 21, fino alle 23 il tema sarà il punto di vista dei residenti italiani (aperto a giovani, uomini, donne, anziani italiani e stranieri). Si continuerà il 12 ottobre con il laboratorio Il punto di vista Femminile e sempre il 12 ottobre con il punto di vista della comunità straniere, sabato 24 sarà la volta del laboratorio di progettazione del forum dell’integrazione. Nei vari appuntamenti è previsto anche l’allestimento di un asilo che si prenderà cura dei bambini per permettere alle madri di partecipare.