Le Poste di Marti e Capanne rimangono aperte

24 settembre 2015 | 16:13
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Le Poste di Marti e Capanne rimangono aperte

L’ufficio postale di Marti resterà aperto fino a quando il Tar non si pronuncerà con una sentenza. E lo stesso vale per il vicino sportello di Capanne, che fino ad allora potrà proseguire con il regolare orario di apertura quotidiano.

Lo ha deciso il tribunale amministrativo regionale che nell’udienza di ieri (mercoledì 23 settembre), quando ha confermato la sospensiva già concessa alla fine di agosto, con la quale era stato congelato il piano di razionalizzazione di Poste che prevede, per il comune di Montopoli, la chiusura definitiva dello sportello di Marti e il dimezzamento dell’orario di apertura per quello di Capanne. “In pratica il Tar ha confermato la linea – spiega il sindaco Giovanni Capecchi – l’udienza serviva solo per stabilire se conformare o meno la sospensiva, in attesa di entrare nel merito del nostro ricorso in una prossima udienza, la cui data dovrà essere fissata A breve dal presidente del tribunale. Nel frattempo, gli sportelli di Marti e Capanne resteranno regolarmente aperti secondo il normale orario di apertura”. C’è da precisa inoltre che i ltar nel dispositivo dell’ordinanza che procrastina fino ad un’effettiva sentenza l’apertura dell’ufficio postale di marti avrebbe già largamente argomentato in favore del comune dicendo: “che l’impugnazione è suscettibile di essere favorevolmente delibata, mentre non inducono il collegio a modificare la propria pregressa giurisprudenza le nuove difese di Poste spa”. Insomma una sospensiva che già in parte darebbe ragione al comune e che potrebbe spianare la strada verso una conferma in sede processuale delle decisioni già prese fino ad ora. Non solo, nota di colore il tribunale amministrativo ha già condannato Poste a sostenere le spese legali per la fase cautelare. Due pronunciamenti  in via cautelare che quindi confermano che le argomentazioni del comune di Montopoli sarebbero valide per sostenere l’opposozione alla decisione di Poste sulla chiusura dell’ufficio di Marti.
Nel frattempo, però, si sta giocando anche una partita parallela. Sempre nella giornata di ieri, infatti, gli amministratori dei comuni toscani interessati dal maxi piano di razionalizzazione di Poste Italiane erano stati convocati in Regione. Erano presenti per il Valdarno l’assessore montopolese Alessandro Varallo e il vicesindaco di San Miniato Chiara Rossi. ” durante la riunione – ha spegiato Varallo per lo più si è cercato di trovare un metodo per affrontare il problema sui tavoli regionali e nazionali”.  Nelle intenzioni del presidente della regione, come spiegato nell’incontro, ci sarebbe l’idea di cercare un accordo con Poste, ipotizzando anche di affidare all’azienda la riscossione di alcuni servizi pubblici, come forma di contropartita per gli sportelli che l’azienda ritiene improduttivi e che gli enti pubblici, al contrario, sono intenzionati a salvare.
Nei prossimi giorni intanto è atteso anche il pronunciamento sul ricorso contro la chiusura dell’ufficio postale di Corrazzano nel comune di San Minaito, attualmente inattivo. Anche in questo caso il comune ha presentato un ricorso al tribunale amministrativo regionale.

Giacomo Pelfer