Il comune di Montopoli Valdarno segna un primo punto nella battaglia legale per evitare la chiusura dell’ufficio postale di Marti che poste italiane avrebbe chiuso entro il prossimo 7 settembre.
Il Tar ha riconosciuto la validità della motivazioni addotte dall’amministrazione comunale ne depositare il ricorso contro Poste, per evitare la chiusura dello sportello e ha sospeso la chiusura e rinviato la decisione definitiva al 23 settembre quando il collegio giudicante si riunirà per arrivare ad un pronunciamento definitivo. Per tanto per i prossimi giorni l’ufficio postale della frazione di Monopoli rimarrà aperto. Questo pronunciamento rappresenta un primo successo del comune, visto che il Tar ha riconosciuto, come sostenuto dall’amministrazione comunale dal sindaco Giovanni Capecchi l’importanza di mantenere il servizio postale aperto nella frazione. La chiusura dell’ufficio infatti metterebbe i cittadini di Marti in condizione di doversi spostare di vari chilometri per avvalersi dei servizi dell’ufficio postale tra cui la riscossione della pensioni.
Molta soddisfazione da parte del sindaco di Montopoli Giovanni Capecchi che ha spiegato: “Per ora c’è solo una sospensiva, comunque è un primo risultato. Tra le motivazioni che avevamo sostenuto nel nostro ricorso sicuramente c’era la questione che poste non può dire che fa un servizio pubblico e poi in realtà chiude gli uffici che non garantiscono un utile. Poi c’è la questione della posizione geografica di Marti. La legge prevede che Poste può chiudere un ufficio, purché nel raggio di sei chilometri ci sia un altro sportello che garantisce il servizio. A Marti quindi vorrebbe dire raggiungere l’ufficio postale di Montopoli, oppure di Capanne che ricadono nel raggio dei 6 chilometri, ma questo per il 1400 abitanti della frazione significa spostarsi su una strada che non è coperta dal servizio di trasporto pubblico urbano, che non ha piste ciclabili e che in alcuni tratti non ha neppure la pubblica illuminazione e i marciapiedi. Inoltre altra motivazione su cui avevamo puntato – spiega ancora il primo cittadino di Montopoli – è quella dell’assenza di altri enti che facciano servizio di sportello bancario. A Marti infatti fino a qualche anno fa c’era una banca, poi ha chiuso e ora l’unico ufficio che in qualche modo funziona anche da banca è quello postale. Una serie di questioni – conclude Capecchi – che qualora l’ufficio postale venisse chiuso rappresenterebbero una forte penalizzazione per tutti cittadini”.
Per quanto riguarda l’ufficio postale di Corazzano nel comune di San Miniato, l’altro del Comprensorio del Cuoioche rischia la chiusura, non compare nessun pronunciamento tra le ordinanaze del Tar. Anci e Uncem comunque parlano di una sospensiva del tribunale amministrativo che riguarderebbe una cinquantina di uffici postali tra quelli che hanno presentato ricorso. In Toscana quelli a rischio chiusura complessivamente sono 57. (gab. mor.)
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