“Non funziona quasi niente”, parola di Oliveri

29 agosto 2015 | 09:13
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“Non funziona quasi niente”, parola di Oliveri
“Non funziona quasi niente”, parola di Oliveri
“Non funziona quasi niente”, parola di Oliveri

“Cosa funziona in questo comune?”. Se lo chiede Enzo Oliveri, santacrocese tanto noto, da ricevere segnalazioni dai suoi concittadini di cose che a Santa Croce non vanno. Per questo, forse, a quella domanda ha anche dato una risposta: “Da diverso tempo dico che nel nostro comune non funziona quasi niente”.

In questa calda estate, di segnalazioni, Oliveri, ne ha raccolte su cose anche molto diverse tra loro. “Il fontanello dell’acqua che si trova in piazza Fratelli Cervi per settimane non ha funzionato, lasciando a secco i santacrocesi proprio durante le settimane più calde dell’anno fino a quando l’amministrazione lo ha fatto riparare facendo sostituire le due schede elettroniche per il funzionamento dicendo che non era stato possibile farlo prima a causa della chiusura per ferie sia della ditta fornitrice che di quella che cura la gestione dell’impianto. In un anno dall’installazione questo inconveniente si è già verificato due volte: la prima dopo pochi mesi ed è stata spesa una certa cifra. Ma non c’è una garanzia su cosa viene installato?”. Davanti al comune, poi, “ci sono due vasi con delle palme lasciate bruciare per non averle annaffiate durante i giorni caldi. Se non sbaglio, ognuna è costata 40 euro e una di questa è stata sostituita da un cittadino durante la notte. In comune è stato ristrutturato il piano terra per ospitare diversi uffici con una spesa complessiva di 600.106 euro di cui 75.601 dati al progettista. Le porte di questi uffici sono di vetro con un spessore grosso che spesso vengono lasciate aperte perché tante persone non riescono ad aprirle dato il loro peso. Diverse porte hanno incominciato a strusciare per terra e quindi il comune ha dovuto nemmeno dopo un anno farle riparare spendendo circa 4mila euro. Ma non esiste una garanzia per i lavori effettuati? In comune, all’entrata c’è un ordine di servizio firmato da una dirigente in data 19 dicembre 2014 la quale vista la situazione di pericolo che si viene a creare nell’androne di ingresso in caso di pioggia o pavimento umido, ha disposto in via provvisoria e in attesa di soluzioni permanenti, che tre dipendenti comunali in caso di pioggia o pavimento umido devono provvedere all’immediata collocazione di cartelli di pericolo con la scritta Pavimento scivoloso, pericolo di caduta in alcuni punti dell’androne e ha allegato loro la planimetria dove devono essere collocati, visto che pare qualcuno ci sia caduto. Come sono stati spesi, quindi, quei 600mila euro?”. Nell’elenco di Oliveri ci finiscono anche le tre telecamere fisse, “acquistate con più di 50mila euro – spiega – diversi anni fa per l’abbandono dei rifiuti che non hanno mai quasi funzionato, la fontana di piazza Garibaldi costata circa 75mila euro con il contributo della Fondazione Cassa Risparmio di San Miniato che poco tempo dopo averla inaugurata ha smesso di funzionare. Perché fa troppo rumore? O perhé la manutenzione costa troppo? Ci sono i cancelli del comando della polizia municipale che da quando sono stati montati spesso hanno bisogno della manutenzione a causa del peso eccessivo: a cosa è servito farli così pesanti?”. In tema di rifiuti, ce n’è anche per due delle tre isole ecologiche a scomparsa del centro storico, quella in piazzetta Curiel davanti alla scuola Carducci e l’altra in piazza Matteotti vicino alla farmacia che “da diverso tempo non funzionano più tramite l’inserimento della scheda che fornisce il comune solo ai residenti, commercianti del centro storico ma ognuno può andare premere il bottone, aprire il contenitore e scaricarci quello che vuole. Le isole ecologiche a scomparsa sono state collocate per dare la possibilità solo ai residenti del centro storico di usufruirne inserendo la scheda ricevuta dal comune. Anche queste, costate parecchi soldi, richiedono continue manutenzioni”.