
“Soluzione semplicistica, anche molto naturale e populista per alcuni, ma non solo, per altri, forse anche molto vantaggiosa perché potrebbe fruttare qualche spicciolo”. La considerano così, i 5 stelle di Castelfranco, la soluzione dell’abbattimento alla massiccia presenza di cinghiali portata avanti dall’assessore regionale Remaschi (leggi anche Cinghiali, sì agli abbattimenti dall’assessore regionale ).
“E’ evidente – spiegano parlando degli animali – come la loro rapida proliferazione e l’assenza di predatori stia causando questo tipo di problema. Abbiamo avuto modo di constatare i danni che i cinghiali hanno arrecato e stanno arrecando alle colture e ai cigli delle strade e dei terrazzamenti al limite del bosco delle Cerbaie nella fascia nord di Castelfranco di sotto. Al contempo, il pericolo di trovarsi dei cinghiali in mezzo alla carreggiata non è certo trascurabile, per chi percorrere le strade della zona, come per esempio la via di Monte Falcone, che attraversa tutto il bosco delle Cerbaie tra Castelfranco e Staffoli, oppure nelle campagne delle frazioni”. Ma per il Movimento, l’abbattimento non è una soluzione. “Le nostre amministrazioni – spiegano – e in particolare l’assessore regionale Marco Remaschi, che ha autorizzato gli abbattimenti, potrebbero spiegarci i principi scientifici su cui si basa questa scelta?
Davanti a un problema, i nostri amministratori si limitano a trovare soltanto la prima soluzione che viene loro in mente o magari ci si fa anche qualche domanda in più per capire il perché oggi si genera un problema che prima non c’era o non era così sentito?
Ci passa mai per la mente che magari dietro al sorgere di un problema può esserci in un modo o in un altro la mano dell’uomo?
Ci abbiamo mai pensato che se un cinghiale si spinge a devastare le colture non è perché gli sta antipatico un contadino ma lo fa solo per la naturale necessità di doversi nutrire? E se ci troviamo a percorrere un tratto di strada che attraversa un sito di interesse Ccomunitario come il bosco in questione, magari rettilineo dove possiamo spingere il nostro bolide oltre i 70 chilometri orari e ci troviamo davanti un grosso cinghiale ce lo chiediamo se siamo noi e o se il cinghiale che in quel momento è fuori luogo? Documentandoci sul problema abbiamo trovato pareri di enti e esperti che bocciano nettamente la soluzione scelta e che parlano di soluzioni diverse, più condivisibili e anche più efficaci nel tempo. Ecco perché la soluzione proposta non ci convince e ci chiediamo se siano state effettuate valutazioni complete sul tema o se, come spesso accede, anche questa scelta è frutto di fretta, scarsa analisi e competenza e poca lungimiranza”.