Progetto Insieme, gruppo di opposizione di Montopoli Valdarno, rivendica una sorta di primogenitura sull’attenzione alle problematiche della chiusura dell’ufficio postale di Marti. Sul quale, ricordano i consiglieri, era già stato presentato un ordine del giorno all’attenzione del consiglio comunale.
“Qualche giorno fa – dicono i consiglieri – scopriamo che il Partito Democratico di Montopoli si schiera contro la chiusura – prevista a inizio settembre – delle Poste a Marti. Giustissimo. Ma il consiglio comunale non è stato mai informato dal sindaco Capecchi sulla perentoria e ultimativa decisione di Poste Italiane. L’ultima discussione ufficiale risale alla fine dello scorso inverno e da allora – con l’avvio della raccolta firme sia da parte dell’amministrazione comunale, sia da parte di Progetto Insieme – sulla questione il sindaco ha fatto calare il buio tacendo sulla chiusura imminente dell’ufficio”.
“Nonostante ciò – ricorda Progetto Insieme – e prima della presa di posizione del Partito Democratico, Progetto Insieme si era già mosso depositando – in data 6 agosto – un ordine del giorno urgente al Consiglio”.
Nell’ordine del giorno, fra l’altro, si impegnano “il sindaco e la giunta a farsi ulteriormente promotori, con il sostegno di Regione Toscana e insieme alle amministrazioni coinvolte e a tutte le forze politiche sia di maggioranza che di minoranza rappresentate nei rispettivi organi consiliari, di un tavolo di confronto con Poste Italiane per chiedere il ritiro immediato del provvedimento, oltre a una revisione del piano di rimodulazione che tenga presente delle necessità dei territori e della cittadinanza”. Nel caso ciò non fosse possibile, inoltre, si richiede al Comune un impegno “ad attivare con appositi capitoli di bilancio e/o cofinanziamenti di natura esterna reperibili attraverso percorsi istituzionali misti pubblico/privato, in caso di applicazione definitiva dei provvedimenti di limitazione per gli uffici postali di Marti e Capanne, forme alternative e compensative di progetti operativi mirate al mantenimento del servizio universale per le frazioni indicate”.