Montopoli, vicesindaco plaude a canone concordato

6 agosto 2015 | 14:29
Share0
Montopoli, vicesindaco plaude a canone concordato

“Un accordo strategico per gli inquilini, ma anche per i proprietari”. La vicesindaco di Montopoli Linda Vanni torna sull’intesa entrata in vigore dallo scorso 30 luglio nel Comprensorio del Cuoio per stipulare contratti di locazione a canone agevolato.

Un’opportunità, spiega, “in particolare per quegli inquilini, che non hanno i requisiti per accedere all’edilizia popolare, ma che faticando a corrispondere i canoni di mercato, rischiano di incorrere quotidianamente in morosità. Stipulare inoltre contratti a canone concordato potrebbe aumentare l’offerta abitativa, anche perché, rispetto ai valori dell’Agenzia del Territorio, con il canone concordato gli inquilini andrebbero a pagare meno sull’affitto a canone libero”. Ma a beneficiare del protocollo sono anche i proprietari che pagheranno una cedolare secca più bassa dal 21% al 10%. E non solo. “Come amministrazione comunale – ha aggiunto – è stato stabilito durante l’approvazione del bilancio per i proprietari, oltre alle riduzioni fiscali, l’aliquota Imu ridotta al 9,6″. Riduzione che sarà applicata anche all’Agenzia Sociale Domus, società “in house” dei comuni del Valdarno Inferiore della Provincia di Pisa (San Miniato, Santa Croce sull’Arno, Montopoli in Val d’Arno, Castelfranco di Sotto, Santa Maria a Monte) nata nel 2004 con l’obiettivo di operare concretamente nel settore dell’”housing sociale”. “La società è stata creata come strumento operativo per attivare pratiche e politiche nuove nel campo dell’abitare sociale al fine di rispondere, in un contesto socio-economico in veloce mutamento, a quella parte di popolazione che non è in grado di accedere con facilità al normale mercato immobiliare privato. Quello del canone concordato e dell’Agenzia Domus sono strumenti che vanno incontro anche a tutti quei soggetti che non riescono ad avere le risorse per acquisire un abitazione, in primis giovani occupati in modo precario ai quali difficilmente viene concesso un mutuo e poi a tutte quelle persone anziane che vivono in affitto, in questo modo si può incrementare fattivamente il reddito disponibile di un insieme di soggetti particolarmente deboli”.