Con la fine del mese di luglio si è concluso a Santa Maria a Monte il ciclo di iniziative denominato I Venerdì in Rocca, ed è stato un epilogo di grande successo. Una grande quantità di persone ha infatti partecipato in maniera entusiasmante all’ultima serata, che aveva come protagoniste, intimamente collegate, l’archeologia e l’astronomia. Questo binomio, che ormai da qualche anno procede a braccetto, ha riscosso anche il 31 luglio passato un enorme successo, testimoniato dalla folta presenza di adulti e da un nutrito gruppo di bambini. Oltre alla formula proposta, la riuscita dell’iniziativa è, per l’amministrazione comunale, dovuta anche alla collaborazione con la Rete Museale del Valdarno di Sotto, che ha promosso il calendario de Le Notti dell’Archeologia, e con la Regione Toscana, ente che ormai da tempo patrocina le iniziative culturali relative all’archeologia.
La serata, completamente gratuita, è iniziata con la visita guidata del Museo Civico Beata Diana Giuntini, la cui collezione è stata recentemente ampliata con l’introduzione del cippo etrusco risalente al V-IV secolo a. C. e proveniente dall’antica pieve di Sant’Ippolito in Anniano. Uscendo poi all’esterno del Museo, l’Associazione Gruppo Archeologico del Valdarno Inferiore con Roggero Manfredini ha portato per mano il visitatore alla scoperta delle tracce murarie visibili nel Parco Archeologico, in un percorso a ritroso nel tempo fino a 2600 anni fa, dalle testimonianze delle buche di palo delle capanne preromane fino a ciò che è rimasto della fortificazione medievale fiorentina.
L’iniziativa è poi proseguita sulla terrazza panoramica del Parco Archeologico La Rocca, dove, sapientemente guidati dall’associazione astronomica Isaac Newton con la preziosa guida di Mauro Bacchini, genitori e figli, come dei piccoli Galileo, erano con il naso all’insù a scrutare costellazioni e pianeti con l’ausilio di potenti telescopi. Oltre alla Luna, quasi completamente visibile nella sua interezza, e illuminati dalla sua tenue luce riflessa, i partecipanti hanno potuto osservare Saturno, contraddistinto di famosi anelli e due fra le stelle più luminose del cielo, come Vega ed Antares. L’apice è stato però toccato quando, del tutto inaspettatamente, è stato possibile vedere la scia luminosa della stazione spaziale internazionale Iss, a bordo della quale fino a poco tempo fa era presente l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti. “A nome di tutta l’amministrazione – spiega il sindaco Ilaria Parrella – voglio rivolgere un sentito ringraziamento alle associazioni Gruppo Archeologico del Valdarno Inferiore e dell’Associazione Astronomica Isaac Newton per l’indispensabile collaborazione data per la riuscita dell’iniziativa”.