
Presentato in anteprima a San Miniato, durante La Luna è Azzurra, lo spettacolo Susanna. La femmina morta è pronto alla prima nazionale, che sarà ai Fasti Verolani, a Veroli, in provincia di Frosinone, dal 29 luglio al 2 agosto.
La femmina morta è tratto da una storia vera accaduta il 25 maggio 1932 sulle montagne tra il Lazio e l’Abruzzo: un aereo con a bordo un gruppo di francesi, precipita in una zona chiamata “femmina morta”, muoiono tutte le persone a bordo, tra l’altro Susanne Picard e suo marito, che qualche giorno prima erano scampati ad un disastro navale, quasi che la morte (o, come pensò qualcuno, i servizi segreti di qualche paese straniero) li inseguisse. Insomma una storia che può essere narrata un po’ alla Tin Tin (anche lui, non a caso, aviatore), che sarà messa in scena a partire da un grande tavolo d’artista, realizzato da Giulio Greco e da alcuni oggetti, che alludano a una nave, a un aereo, ad altri oggetti e personaggi di carta ritagliati mentre vengono raccontati. L’attore immagina una Susanna mitica, oltre che reale, la Susanna della Bibbia, la Susanna dei Vangeli, che insieme a Maria Salome andò ad profumare il corpo di Gesù, una Susanna più mitologica, una donna anche di cui innamorarsi. Andrea Mancini studioso di teatro e poliedrico artimbanco, si presenta stavolta come animatore di piccole figure, come narratore di storie fantastiche. Il risultato è davvero di grande interesse.