La proposta di referendum per le telecamere nel centro di Santa Croce sull’Arno come strumento per garantire maggiore sicurezza ai cittadini rischia di trasformarsi in una serie di cavilli legali.
A dirlo è uno dei cittadini promotori della proposta, se non il promotore Enzo Oliveri. Il problema infatti sembra essere rappresentato dal fatto che il comune non si è mai dotato di un regolamento comunale nel quale dovrebbe essere riportata la parte attuativa dell’iter per arrivare al referendum che, merita ricordarlo, è un diritto dei cittadini chiederlo una volta raggiunti tutti i requisiti di legge, in primo luogo la raccolta delle firme.
“Il 16 luglio ho inoltrato – dice Oliveri – una e mail indirizzata al sindaco di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda e al segretario comunale e per conoscenza a tutti i capigruppo dei gruppi consiliari presenti in consiglio comunale, facendo un’istanza affinché il consiglio comunale si doti quanto prima del regolamento comunale sancito dall’articolo 62 dello Statuto Comunale per poter richiedere un referendum . Ho chiesto nella email di darmi conferma di aver ricevuto l’istanza ma nessuno mi ha risposto, quindi per essere sicuro sono dovuto andare in comune a protocollare la richiesta che allego alla presente. Adesso –continua Oliveri – mi auguro che in prima persona il sindaco , con tutti i capigruppo, in particolar modo coloro che avevano nel loro programma della sicurezza l’installazione delle telecamere di videosorveglianza che il consiglio comunale , allo scopo di rendere effettivo il diritto sancito dallo Statuto che si doti, quanto prima del regolamento comunale, strumento previsto dall’articolo 62 dello statuto comunale per poter richiedere un referendum consultivo. Questa volta il referendum consultivo sarà chiesto per l’istallazione delle telecamere di videosorveglianza, ma nessuno vieta che qualcun’altro lo possa chiedere per altri argomenti previsti dallo statuto e che sia bloccato perché lo statuto comunale è privo del regolamento previsto all’art 62. I cittadini hanno il diritto di chiedere un referendum consultivo e l’amministrazione non può negarglielo”.
“Per dotarsi di un regolamento – continua Oliveri – basta solo un po’ di buona volontà, in internet ce ne sono centinaia, appartengono a quei Comuni che insieme allo Statuto Comunale si sono dotati già del regolamento, quindi basta visionarli , prenderne uno che possa adattarsi alle esigenze del nostro Comune e portarlo in Consiglio Comunale per essere approvato e dare la possibilità ai cittadini di partire con la raccolta delle firme. Mi auguro che entro la fine di settembre l’istanza da me presentata abbia la sua positiva conclusione”.