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“La tecnica e la qualità degli incisori del Dramma meritano una mostra. Grazie ad Antonio Calenda per aver lanciato l’idea. Da presidente della Fondazione Dramma Popolare, accolgo questo stimolo”.
Lo ha detto Marzio Gabbanini, prima che andasse in scena, a San Miniato, l’anteprima nazionale di Passio Hominis, evento di punta del calendario della 69esima Festa del Teatro. E’ il regista e drammaturgo dell’opera a lanciare l’idea da Palazzo Grifoni, elogiando il festival e ricordando quanto sia costoso “uno spettacolo che conta 22 persone”. “Tutti – ha detto – abbiamo dato qualcosa di nostro, altrimenti realizzarlo non sarebbe stato possibile”. “Se penso a quando ero giovane attore – ha aggiunto – i festival ambiti erano San Miniato, Verona e Siracusa. San Miniato è stato un cardine del fare teatro e ha ancora il privilegio di custodire quest’arte”. E proprio la longevità, la capacità di essere moderno ogni volta, è tra le caratteristiche di un festival che riesce a catalizzare risorse, in un momento non facile in generale, ma complesso per chi fa arte e cultura. Lo spettacolo, che tra gli altri, porta in scena Lina Sastri nelle vesti di Maria, resta a San Miniato fino al 22 luglio. In Toscana ci sarà di nuovo a novembre, ma a Firenze.
Elisa Venturi