Rifiuti ingombranti, domestici, e anche semplice immondizia indifferenziata, il tutto abbandonato tra i cassonetti davanti le abitazioni. Il problema non riguarda solo un condominio, ma è diffuso un po’ in tutto l’abitato di pontaegolese, sia a nord che a sud.
L’aspetto ironico è rappresentato dal fatto che accanto ai rifiuti però ci sono fuori da ogni porta i bidoncini della raccolta differenziata domestica. La situazione si protrae da qualche tempo e i cittadini cominciano a essere esasperati, anche perché in molti si aspettavano, che una volta partita la raccolta porta a porta con la rimozione dei cassonetti filo strada la situazione si normalizzasse e invece no, il porta a porta è partito da più di un mese, ma i cassoncini sono rimasti li e in molti ne approfittano per creare delle micro discariche a cielo aperto.
“Così non è possibile. è inutile – esordiscono alcuni cittadini nella zona di via della Gioventù, via Pellico e intorno al campo sportivo – noi differenziamo i rifiuti a casa e poi ci ritroviamo l’immondizia fuori della porta”. E’ chiaro, il primo problema è causato dalla maleducazione delle persone che lasciano i rifiuti in mezzo alla strada nonostante tutti sappiano che non si può e che se mai vanno conferiti all’isola ecologica, ma: “Se si togliessero i cassonetti sicuramente parte del problema sarebbe già risolto” concludono cittadini. In alcune strade, per dovere di cronaca, bisogna rilevare che alcuni cassonetti sono già stati rimossi, ma sono ancora molti quelli presenti e infatti l’assessore Manola Guazzini spiega: “I casonetti a breve saranno tutti rimossi e nel giro di poche ore Ponte a Egola passerà unicamente al sistema porta a porta”. Insomma il comune i passaggi che doveva fare li ha fatti rimane forse un ritardo da parte di Geofor nella rimozione dei cassonetti. Il problema dei rifiuti però non sembra finire a Ponte a Egola.
Se da un lato è possibile utilizzare la raccolta porta a porta oppure l’isola ecologica c’è anche chi ricorre al vecchio metodo dell’abbandono dei rifiuti, nella zone extraurbane, ironia dalla sorte in alcuni casi dopo averli differenziato i rifiuti nei vari sacchetti. E’ ad esempio il caso Di via dell’Arginale Est.
In prossimità del ponte della Fipili e del ponte della ferrovia infatti , come hanno segnalato più cittadini ci sono due discariche abusive. Zone dove spesso Geofor è stata costretta ad intervenire, ma la cosa assurda è che proprio sotto il ponte della Fipili c’è una piccola montagna di rifiuti, in gran parte già differenziati. Anzi nei sacchetti vi sono anche imballaggi, documenti, vetro plastica tutto differenziato e poi abbandonato li. Centro metri più a nord, lungo la stessa strada invece c’è la discarica di quintali di rifiuti ingombranti, abbandonati nell’erba: frigoriferi, mobili, scarti di lavorazione, pezzi di automobile, mobilio. Insomma una situazione paradossale se si pensa che tutto questo basterebbe lasciarlo all’isola ecologica. Per dissuadere l’abbandono dei rifiuti qualcuno ha anche messo i cartelli che indicano che la zona è videosorvegliata , ma evidentemente questo non ha fermato chi ha scaricato tutto questo qui.
Nel comprensorio però i conferimenti impropri e le discariche abusive non si fermano qui e infatti anche a Fucecchio sotto il ponte nuovo di San Pierino, lungo la Strada regionale 436 la zona lungo l’argine dell’Arno è stata trasformata in una vera e proprio discarica di rifiuti di lavorazioni edili. Cemento, materiali di coibentazione, bidoni pieni di eternit, chiusi per l’esattezza, mattonelle, mattoni, cemento e anche pezzi di metallo, è quello che qualche impresa edile ha lasciato qui dopo aver fatto una demolizione, del resto si sa smaltire così costa meno per l’impresa che ha eseguito i lavori.